USA, NFP: a luglio creati 162 mila posti di lavoro, tasso di disoccupazione scende al 7,4%

IG Italia

02/08/2013

USA, NFP: a luglio creati 162 mila posti di lavoro, tasso di disoccupazione scende al 7,4%

L’US Bureau of Labor Statistics ha comunicato che nel mese di luglio sono stati creati nei settori non agricoli 162 mila nuovi posti di lavoro, ben inferiori alle nostre aspettative fissate per una creazione di 185 mila posti di lavoro. Nel settore privato i dati hanno mostrato una crescita di 161 mila nuovi posti di lavoro (attese +189k). Il tasso di disoccupazione è sceso allo 7,4% dal 7,6% del mese precedente (stime IG 7,5%).

Luci e ombre sulle cifre macro nel mondo del lavoro del paese a stelle e strisce. Sorpresa negativa per la crescita occupazionale ma incoraggiante il fatto che il tasso di disoccupazione sia sceso in direzione dell’obiettivo pari al 6,5% fissato dalla FED per terminare le strategie monetarie espansive.

Dopo un tono marginalmente piu’ "dovish" nello statement pubblicato dal FOMC e dopo dati macro abbastanza deludenti in merito alla crescita occupazionale, riteniamo che sia necessario diminuire le possibilità di un “tapering” imminente (diminuzione graduale del piano di acquisto di titoli governativi).

Nelle scorse settimane avevamo fissato probabilità molto elevate per un inizio del tapering nel meeting del FOMC di metà settembre (17-18 settembre), ora crediamo che tale possibilità sia inferiore al 25%. Molto più credibile un avvio del processo di exit strategy nella riunione di fine ottobre (30-31) e comunque entro fine anno, qualche mese prima della fine del mandato di Bernanke (gennaio 2014).

Le misure non convenzionali lanciate dall’economista della Georgia per sostenere le attività economiche del paese a stelle e strisce dopo la terribile crisi finanziaria possono essere, infatti, considerate la sua "legacy". Riteniamo che Bernanke sia intenzionato a dare avvio alle exit strategy prima di lasciare l’incarico al suo successore (al momento grande favorita Janet Yellen).

Stimiamo che nei prossimi mesi i membri del Board ridurranno il piano di quantitative easing di 25 mld di dollari al mese, diminuendo l’acquisto di Treasuries (da 45 a 20 mld di dollari al mese) e mantenendo invariato l’ammontare di acquisto di titoli legati ai mutui (40 mld di dollari al mese).

I mercati finanziari hanno letto debolezza nei dati macroeconomici. Il dollaro si è deprezzato nei confronti delle principali divise internazionali e i rendimenti dei Treasuries sono scesi. La convinzione degli investitori sembra essere quella di un prolungamento delle strategie monetarie in essere.

FILIPPO A. DIODOVICH
Market Strategist

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