Alert UE: basta usare soldi dei contribuenti per salvare banche zombie

C. G.

12/06/2020

12/06/2020 - 11:29

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L’allarme dell’UE sulle banche zombie: basta usare soldi dei contribuenti per salvarle

Alert UE: basta usare soldi dei contribuenti per salvare banche zombie

Dall’Unione europea un nuovo appello contro le banche zombie, istituti di credito già particolarmente deboli prima dello scoppio della pandemia.

A lanciarlo Elke Koenig, presidente del Single Resolution Board, il Comitato di risoluzione unico (agenzia indipendente dell’UE).

Quest’ultima ha analizzato l’attuale contesto economico, stravolto dal coronavirus, e ha lanciato un appello contro l’utilizzo dei soldi dei contribuenti per il salvataggio di banche troppo deboli.

UE contro banche zombie: basta usare soldi dei contribuenti

Il Single Resolution Board è nato nel 2015, con l’obiettivo di assicurare il trattamento equo delle banche europee in crisi, cercando di salvaguardare per quanto possibile i contribuenti e i loro risparmi.

Con l’esplosione del coronavirus la situazione di numerose aziende, istituti di credito compresi, è peggiorata, e il tema degli aiuti di Stato è tornato centrale.

Da qui l’ammonimento di Koenig, secondo cui bisognerebbe evitare di usare i soldi dei contribuenti per il salvataggio di banche già in difficoltà prima del coronavirus.

La questione, ha continuato la donna durante un’intervista, è capire se i problemi di quel singolo istituto di credito sono stati causati dall’emergenza COVID-19 o se sono frutto di difficoltà pregresse.

Bad bank sì o no?

Negli ultimi giorni sono circolate alcune voci in merito alla possibile creazione di una bad bank a livello europeo, con l’obiettivo di affrontare la grande quantità di debito tossico del post-coronavirus.

“Emetterebbe bond che le banche commerciali acquisterebbero in cambio di portafogli di prestiti non pagati, neutralizzando lo shock del virus per i finanziatori europei. Le banche potrebbero quindi depositare tali obbligazioni presso la BCE come garanzia per il finanziamento della banca centrale,”

hanno dichiarato qualche giorno fa le prime indiscrezioni di Reuters.

La Koenig però ha gettato acqua sul fuoco delle speculazioni definendo il progetto prematuro oltre che probabilmente irrealizzabile.

Quale futuro per le banche?

Gli istituti di credito si sono trovati ad affrontare lo shock da COVID-19 con cuscinetti di capitale più ampi rispetto a quelli della crisi finanziaria. Allo stesso tempo però essi sono giunti all’appuntamento con bassa redditività e, soprattutto nei Paesi meridionali, alti livelli di crediti deteriorati.

Per tutti questi motivi è facile prevedere che alcune banche si troveranno in difficoltà a fine anno e anche nel 2021.

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# Banche

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