Tutto sul referendum giustizia con gli avvocati di LawPills

Marta De Vivo

07/10/2021

11/02/2022 - 15:00

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Con gli avvocati Giorgio Francesco Molinari e Giulia Leonie Ferrari, fondatori di LawPills, parliamo di referendum sulla giustizia. È necessario oppure si tratta di propaganda politica?

Con gli avvocati Giorgio Francesco Molinari e Giulia Leonie Ferrari, founders di LawPills - startup di divulgazione legale sui social network - parliamo di referendum sulla giustizia. Quest’ultimo propone diversi quesiti che messi assieme puntano a stravolgere il sistema attuale.

Nella videointervista per Money.it i founders di LawPills provano a spiegare i passaggi cardine del referendum e le problematiche che in quanto legali vedono connesse ad alcuni dei quesiti proposti, andando a evidenziare le vere modifiche che il referendum sulla giustizia propone.

Molti i temi affrontati riguardanti il referendum giustizia con la famosissima coppia di legali: giuridicamente parlando questa riforma è necessaria? È possibile spiegare in poche righe riassuntive un referendum che tocca dei temi perlopiù tecnici?

Ferrari e Molinari sono sicuri su un punto: non è possibile porre dei quesiti così complessi in un referendum popolare. Temi giuridici di questa portata per poter essere compresi appieno e valutati in tutte le loro sfumature richiedono uno studio di anni alle spalle. Un referendum di questo tipo infatti sembra essere uno dei tanti stratagemmi per fare propaganda politica, peccato però che su dei temi così delicati come quello della giustizia la promozione dei singoli partiti dovrebbe restarne fuori.

Purtroppo per il momento l’impressione di due professionisti del settore come Molinari e Ferrari è che questo sia solo l’ennesimo tentativo da parte dei partiti di fare polemica e accaparrarsi consensi politici. Come al solito, la competenza e lo studio vengono sorpassati dal bisogno di generare consensi, anche attorno a delle grandi questioni come la riforma della giustizia.

Torna quindi in auge il bisogno di individuare figure che abbiano le competenze adatte per fare chiarezza su dei temi così tecnici. Non è pensabile informarsi su un’enorme mole di nozioni dai diversi volantini colorati che vengono distribuiti ai Gazebo della Lega. C’è bisogno di approfondimento e conoscenza per firmare a favore di un referendum del genere.

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