Truffa Banca Etruria: sta per arrivare la sentenza tanto attesa dalle vittime del decreto salvabanche
Banca Etruria ha commesso una truffa ai danni dei risparmiatori oppure no?
A questa fatidica domanda cercherà di rispondere oggi il giudice Angela Avila in quella che sarà una delle sentenze più seguite degli ultimi tempi.
Al centro del dibattito finiranno ancora una volta le ormai note obbligazioni subordinate collocate sul mercato cinque anni fa e successivamente azzerate dal decreto salvabanche. Le parole “truffa” e “Banca Etruria” torneranno sotto i riflettori dopo mesi di accese discussioni.
Truffa Etruria: l’accaduto
Nella giornata di oggi, lunedì 30 settembre, impiegati e direttori di Etruria dovranno nuovamente difendersi dalle accuse di truffa scattate dopo le denunce di correntisti e risparmiatori della banca.
Come anticipato, al centro del dibattito sono finite ancora una volta quelle obbligazioni emesse sia nell’estate che nell’autunno del 2013, obbligazioni poi azzerate (diventate carta straccia) in seguito all’approvazione del decreto salvabanche del 2015.
Ben tredici persone si sono sedute oggi sui banchi degli imputati con l’accusa di truffa e istigazione alla truffa. I dipendenti di Banca Etruria sono stati tacciati di aver emesso in maniera troppo disinvolta le obbligazioni “incriminate” e di aver operato in un vero e proprio sistema di premi/punizioni pensato per spingere alla vendita e al conseguenze acquisto dei titoli.
Gli accusati avrebbero presentati ai clienti le suddette obbligazioni spacciandole per estremamente sicure, dimenticandosi di informare in merito ai rischi ad esse legate.
Per tutti questi motivi l’odierna sentenza sarà attentamente monitorata dal mercato. Se il verdetto accoglierà le richieste dell’accusa, le pene andranno dai 2 anni e mezzo - 3 anni per i funzionari e da 6 mesi a 1 anno per i dipendenti di Banca Etruria accusati di truffa. La verità emergerà intorno alle ore 17:00.
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