Troppo sale nella dieta? Ecco i fattori che dispongono al consumo eccessivo

Silvia Mazzieri

15 Settembre 2015 - 16:58

Troppo sale nella dieta? I fattori che dispongono al consumo eccessivo. Le conseguenze sulla salute, come l’ipertensione, comunemente detta pressione alta e i consigli per assumere la giusta quantità.

Troppo sale nella dieta? Ecco i fattori che dispongono al consumo eccessivo

Il consumo di sale in eccesso nella dieta è stato oggetto di un recente studio in Italia. Quali sono i fattori legati a questo comportamento alimentare sbagliato?
Le conseguenze per la salute possono essere gravi, a partire dall’ipertensione, o come detta comunemente, pressione alta. E’ utile perciò seguire una dieta povera di sale. Ecco come.

Quali sono i fattori legati al consumo eccessivo di sale
L’eccessivo consumo di sale in Italia sarebbe legato a motivi di ordine socio-economico.
Questo è ciò che dice uno studio pubblicato pochi giorni fa sul "British Journal of Medicine" in collaborazione con l’Osservatorio Epidemiologico Cardiovascolare italiano.
I disagi socio-economici e la bassa istruzione sono associati allo sviluppo di uno stile di vita nocivo alla salute dal punto di vista alimentare, con consumo elevato di sale.
Lo studio evidenzia che chi svolge lavori manuali di basso livello tende ad avere abitudini alimentari meno salutari e consuma un basso quantitativo di frutta e verdura.
A questo fattore si aggiungono le scarse informazioni in materia di salute e nutrizione a causa di una istruzione meno elevata.

Troppo sale nella dieta fa male: la pressione alta
I principali effetti dell’eccesso di sale nella dieta si possono riassumere nell’insorgere nel corso degli anni dell’ipertensione o come comunemente viene chiamata "pressione alta".
Essa è uno dei principali fattori dell’aumento del rischio di ictus e in generale della maggiore esposizione a malattie cardiache e cerebrovascolari.
Evidenze scientifiche dimostrano che il principale responsabile dell’ipertensione e dei suoi effetti è il sodio, elemento contenuto nel comune sale da cucina.
Questo infatti è anche detto cloruro di sodio e costituisce la fonte più importante di sodio nell’alimentazione.

I consigli per una dieta povera di sale
Come comportarsi allora per migliorare l’alimentazione per quanto possibile e assumere la giusta quantità di sale?
Ecco alcuni consigli basati sulle linee guida elaborate dall’Istituto Nazionale di Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione:

  • occorre consumare innanzitutto più frutta, verdura e legumi al posto di salumi, formaggi e prodotti da forno o industriali;
  • bisogna usare spezie, erbe aromatiche, limone e aceto al posto di sale, condimenti salati, dadi e salse;
  • scegliere linee di prodotti a basso contenuto di sale, come il tonno e il pane a basso contenuto di sale;
  • ridurre gradualmente la quantità di sale aggiunto alle pietanze;
  • meglio preferire il sale iodato a quello comune ricordando, in ogni caso, che non si dovrebbe mai assumere sale oltre i 5 grammi al giorno come stabilito dall’Organizzazione Mondiale della Sanità.

Meno sodio e più potassio: l’importanza di frutta e verdura nella dieta
Frutta, verdura e legumi contengono potassio che aiuta l’eliminazione del sodio dall’organismo tramite le urine poiché stimola il lavoro dei reni.

Lo studio però fa notare che l’eccessiva assunzione di sodio è spesso associata a una insufficiente assunzione di potassio che si trova negli alimenti più naturali.
La giusta quantità giornaliera di potassio da consumare non deve essere inferiore a 3,9 grammi come stabilito dall’OMS.

In caso contrario, oltre al citato abbassamento della funzionalità renale, si può andare incontro a ulteriori disturbi come senso di stanchezza, ansia e squilibri metabolici.

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