Trattato CETA: cos’è, cosa prevede e significato. Pro e contro

C. G.

14/10/2019

14/10/2019 - 10:42

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Cos’è il trattato CETA e qual è il significato del termine? Ecco cosa prevede l’accordo tra Canada e Unione europea e quali sono i pro e i contro dello stesso

Cos’è il CETA, qual è il significato del termine ma soprattutto cosa prevede il trattato fra Canada e Unione europea?

Le domande e i dubbi sui pro e contro dell’intesa sono tornati ad accavallarsi qualche tempo fa, quando anche il neo-Ministro dell’agricoltura ha detto la sua.

Teresa Bellanova ha aperto alla ratifica dell’accordo che, a sua detta, metterà i bastoni fra le ruote alla contraffazione permettendo all’Italia di rendersi più competitiva dal punto di vista internazionale. Per tutti questi motivi è oggi più che mai utile capire cos’è il CETA, qual è il significato del termine, cosa prevede, ma soprattutto quali sono i pro e i contro del trattato Canada-Ue.

Vedi anche il nostro video: CETA: opportunità o pericolo?

Cos’è il trattato CETA? Il significato del termine

Letteralmente, il significato di CETA è quello di accordo economico e commerciale globale. La definizione deriva dall’inglese Comprehensive Economic and Trade Agreement.

A chi si chiede cos’è il trattato CETA potremmo dunque rispondere semplicemente definendolo un’intesa internazionale di libero scambio tra due parti, in questo caso Canada e Unione europea.

Cosa prevede?

I pilatri del trattato CETA sono facilmente individuabili. Innanzitutto, grazie all’accordo alle imprese europee viene data la possibilità di partecipare alle gare di appalto canadesi, mentre alle società nordamericane viene concesso di intervenire in quelle del Vecchio Continente.

In virtù del significato dell’intesa, il Canada ha accettato di adeguarsi alle norme europee sul diritto d’autore, mentre entrambe le parti hanno concordato il riconoscimento reciproco di alcune qualifiche professionali.

Per dirla in altre parole, il trattato ha puntato sin da subito a ridurre del 98% i dazi reciproci promuovendo al contempo gli investimenti e gli scambi.

Tra i pilastri dell’intesa anche la protezione di prodotti alimentari e agricoli tipici da realizzare tramite l’impossibilità di vendere in Canada imitazioni di 140 specialità UE. Ecco, in parole povere, cosa prevede il CETA.

Pro e contro del trattato CETA

“Dobbiamo lavorare perché si arrivi alla ratifica del CETA, l’accordo di libero scambio tra UE e Canada, con l’obiettivo di dare competitività al Sistema Italia. Finora si è parlato molto di porti chiusi alla disperazione ma non si è parlato molto di porti chiusi alla contraffazione, che è una parte fondamentale della concorrenza sleale al Made in Italy”.

Con queste parole il nuovo Ministro Bellanova ha chiarito la sua posizione nei confronti dell’accordo Canada-UE. Vale la pena di ricordare che il 21 settembre del 2017 il trattato è entrato in vigore in forma provvisoria, ossia solo nelle sue parti più importanti. Ad oggi si attende ancora la ratifica degli Stati europei, Italia compresa.

Ma quali sono i pro del CETA che hanno spinto anche la Bellanova a schierarsi a favore dell’intesa? Come già anticipato, essa permetterà non soltanto di ridurre i dazi tra i due blocchi ma cercherà di garantire investimenti, sviluppo e anche lavoro.

Anche la tutela dei prodotti europei (e italiani di conseguenza) assumerà un ruolo centrale con la ratifica definitiva. Per dirla in altre parole, i rapporti tra Canada e UE verranno semplificati, soprattutto dal punto di vista economico e commerciale, cosa che non potrà fare altro che impattare positivamente sulla crescita.

Gli osservatori più pessimisti che si sono interrogati sul cos’è, sul significato e sui pro e contro del CETA non hanno mancato di sollevare diverse critiche al trattato. Dal punto di vista dell’Italia, infatti, l’accordo tutela soltanto 41 prodotti tipici, un numero esiguo se paragonato al dato totale comprensivo di IGP, DOP, DOC e IGT.

Visto cosa prevede, esso potrebbe insomma favorire la contraffazione del Made in Italy lasciando troppi spazi vuoti da colmare.

Il timore, ribadito anche dall’ex Ministro Centinaio, è che il significato del CETA potrebbe penalizzare le produzione locali puntando troppo sulla globalizzazione.

Argomenti

# Canada
# CETA

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