I dati emergono dalla Nota Trimestrale Omi, lo studio realizzato dall’Osservatorio del mercato immobiliare dell’Agenzia delle Entrate.
Segnali di ripresa per il mercato immobiliare italiano che nei primi tre mesi del 2014 cresce dell’1,6%, rispetto allo stesso periodo del 2013.
A fare da traino sono soprattutto il settore commerciale (+4,7%) e il residenziale (+4,1%).
Anche se i dati risultano influenzati dallo slittamento di una parte dei rogiti al nuovo anno per sfruttare la più conveniente imposta di registro.
Dal 1° gennaio 2014 sono cambiate le tasse sugli atti aventi ad oggetto diritti immobiliari.
2% per la prima casa, 9% per tutti gli altri beni immobili, 12% a determinate condizioni, per i terreni agricoli e relative pertinenze. Passa da 168 a 200 euro l’importo di ciascuna delle imposte di registro, ipotecarie e catastali previste in misura fissa per gli atti soggetti ad Iva.
I dati emergono dalla Nota Trimestrale Omi, lo studio realizzato dall’Osservatorio del mercato immobiliare dell’Agenzia delle Entrate.
L’aumento delle compravendite ha interessato in misura minore i Comuni non capoluogo (+1,7%) e maggiormente i capoluoghi che segnano un +8,8%, con un picco proprio nei capoluoghi del centro Italia (+13,3%).
A guidare la classifica della ripresa del mercato residenziale è Bologna (+29,2%), seguita da Genova (+25,3%), e Roma (+21,4%). Bene anche Torino (+10,8%) e Firenze (+9,7%), mentre Milano registra un aumento del 3,4% contro il rialzo del 12,8% nelle compravendite dell’intero trimestre 2013 su un anno prima.
Chiudono il primo trimestre 2014 ancora con il segno negativo Palermo (-1%) e Napoli (- 25,2%), dove però il dato delle compravendite nel primo trimestre del 2013 era stato alterato dalle dismissioni del patrimonio pubblico del Comune: l’hinterland napoletano fa infatti, registrare un dato positivo +4,1% mai rilevato dal 2010.
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