Timing di entrata e price action trading

Nicola D’Antuono

19 Febbraio 2019 - 20:00

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Massimizzare il rapporto rischio/rendimento aspettando il momento migliore per intervenire dopo un price action event: un esempio grafico

Timing di entrata e price action trading

Dopo quanto tempo è possibile entrare sul mercato, a seguito della formazione di un price action event? Tanti trader pensano che una volta apparso un tipico segnale operativo (pin bar, inside bar, etc.), l’unico momento buono per entrare long o short sul mercato di interesse sia la seduta successiva alla comparsa del setup pattern. Sbagliato! Se un segnale è davvero inconfutabile, e magari segna tra l’altro un punto di svolta di breve o medio termine, la sua presenza sarà accompagnata dalla contestuale creazione di un’area di supporto o resistenza.

Questo vuol dire che il trader potrà prendersi tutto il tempo che vuole per imbastire una transazione finanziaria, cercando il punto di ingresso più congeniale per ottimizzare il rapporto rischio/rendimento. Personalmente sono un sostenitore della tattica di ingresso del 50% del range della candela di setup, anche a costo di perdere buone opportunità di guadagno con entrate più aggressive con ordini “at market” o “stop”. Vediamo, però, un esempio grafico per comprendere meglio il concetto afferente al binomio timing di ingresso e price action event.

Innanzitutto quest’ultimo non è altro che un autorevole segnale di trading come la pin bar, il breakout di una inside bar, un expansion breakout, un engulfing e così via. Il chart raffigurato in alto sul CFD del petrolio WTI, time frame a 4 ore, mostra una doppia pin bar che identifica anche un’area di supporto. Il prezzo sale molto rapidamente dopo la comparsa del setup operativo, ma pochi giorni più tardi torna a un livello cottimale per intervenire long. Ecco l’occasione giusta per entrare sul mercato: il risk/reward ratio sarà così massimizzato fino a 1:3!

Alla prossima pillola!

Nicola D’Antuono

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