Il premier è intervenuto direttamente al Tg3 dopo le polemiche innescata dal deputato PD Anzaldi. Ma intanto scoppia un nuovo scontro fratricida nel PD. Ecco cos’è successo.
Il premier e segretario PD Matteo Renzi è intervenuto in prima persona per gettare acqua sul fuoco della polemica sul TG3. In questi giorni hanno fatto scalpore le dichiarazioni del deputato PD Michele Anzaldi che ha sostanzialmente accusato il Tg3 e, in particolare, il direttore Bianca Berlinguer di "aver ignorato Renzi ed il PD".
Polemica PD-Tg3: ecco cos’è successo
Nei giorni scorsi Michele Anzaldi, deputato PD e membro della commissione di vigilanza RAI, ha dichiarato che:
"Al Tg3 non si sono accorti che è stato eletto un nuovo segretario, Matteo Renzi, che poi è diventato anche premier. Il Pd viene regolarmente maltrattato. Su Rai3 non c’è pluralismo, lo dicono tutti i dati."
Un’affermazione sorprendente se si pensa che viene da un esponente del Partito Democratico. Negli anni scorsi questo tipo di dichiarazioni sulla terza rete pubblica erano un classico dei media e dei seguaci berlusconiani.
Ancor più sorprendente se si considera che il Tg3 è guidato da Bianca Berlinguer, figlia dello storico segretario PCI Enrico.
Polemica PD-Tg3: la reazione dei sindacati e della politica
La reazione dei sindacati, della politica e dello stesso Tg3 non si è ovviamente fatta attendere.
Durissima la nota della redazione del Tg3 che addirittura parla di editto bulgaro, ricordando l’intervento con cui Berlusconi nel 2002 dichiarò guerra a Biagi, Santoro e Luttazzi (poi effettivamente epurati dalla RAI) nel corso di una conferenza a Sofia.
Dalle opposizioni tuona il M5S che con Beppe Grillo addirittura paragona Anzaldi a Goebbels.
La minoranza dem, per voce di D’attorre, si augura invece che i vertici del PD prendano le distanze dalle dichiarazioni di Anzaldi.
Per la maggioranza del PD, invece, le parole di Anzaldi sono state strumentalizzate ed eccessivamente enfatizzate.
Polemica PD-Tg3: l’intervento di Renzi
A sedare le polemiche ci ha pensato lo stesso Renzi intervenendo direttamnte al Tg3.
Il premier e segretario PD ha rimandato ogni accusa al mittente, smentendo che si tratti davvero di un altro editto bulgaro di berlusconiana memoria.
Restano però i malumori all’interno di un partito già messo a durissima prova dalla battaglia per la riforma del Senato.
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