Quella di ieri è stata un’assemblea fiume, iniziata alla 11 della mattina e finita dopo le 19 della sera. La decisione alla fine è stata presa: NO alla revoca del Cda, resteranno gli 11 consiglieri attuali.
A perdere è stata la linea di Fossati (Findim) che aveva indetto il voto sulla revoca del Cda accusando di conflitto di interessi Telefonica che, secondo Fossati, avrebbe portato Telecom Italia a fare "operazioni discutibili".
Il voto per la revoca del Cda
All’assemblea di ieri era presente circa il 54% del capitale di Telecom formato da piccoli e grandi azionisti. La votazione ha visto il 50,3% del capitale presente contrario alla revoca del Cda, il 42,3% favorevole e il 7,4% decisivo degli astenuti.
Il Cda quindi resta tale e quale. La linea di Fossati, che chiedeva la revoca dal Cda per eterodirezione di Telefonica verso il consiglio di Telecom Italia, ha perso. Il consiglio quindi resta composto dai precedenti consiglieri tranne i due di Telefonica che avevano presentato le dimissioni in seguito alla richiesta di voto sul Cda.
Nel consiglio restano, oltre al Presidente Aldo Minucci:
- l’Ad Marco Patuano,
- Tarak Ben Ammar,
- Lucia Calvosa,
- Massimo Egidi,
- Jean Paul Fitoussi,
- Gaetano Miccichè,
- Gabriele Galateri di Genola,
- Renato Pagliaro,
- Mauro Sentinelli e Luigi Zingales, consiglieri indipendenti.
Nella prossima assemblea, in programma per aprile Cesar Alierta e Julio Linares (i due dimissionari) saranno sostituiti con altri due consiglieri. Dovranno essere sostituiti anche Franco Bernabè, presidente esecutivo dimissionario e Elio Cosimo Catania.
Scontro Patuano-Fossati
Nel corso dell’assemblea, prima del voto sulla revoca del Cda, hanno preso la parola azionisti e membri del consiglio. Acceso il botta e risposta tra l’amministratore delegato Patuano e colui che ha chiesto la revoca del Cda.
Fossati accusa Telefonica per la gestione di Telecom Italia che ha portato ed erodere il patrimonio aziendale: "Le mie non sono polemiche ma puntualizzazioni sugli scarsi risultati aziendali che hanno portato gravi erosioni patrimoniali a danno degli azionisti".
"Telecom Italia, replica l’amministratore delegato, ha sempre operato nel pieno rispetto dei principi e delle regole. Il cda non deve essere revocato perché il teorema di Findim è indimostrato".
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