Tasi e Imu 2014, quali sono le esenzioni previste? Una domanda più che mai attuale, in prossimità di un autunno ancora all’insegna delle tasse sulla casa. Non in tutte le situazioni previste dalla vecchia imposta municipale unica, infatti, è prevista un’analoga esenzione dalla nuova tassa sui servizi indivisibili: ecco la situazione a confronto.
Tasi e Imu 2014, la partita sulle esenzioni sembra essere ancora aperta. I fabbricati invenduti delle imprese sono, infatti, soggetti al pagamento della Tasi, sebbene il legislatore abbia previsto che siano esonerati dall’Imu – che invece è a tutti gli effetti un’imposta patrimoniale – purché non locati. Una situazione a dir poco ambigua, se consideriamo che la Tasi dovrebbe servire proprio a finanziare i servizi di cui questi immobili – per la loro condizione di invenduti – non stanno godendo.
L’esenzione Imu sugli immobili invenduti
Per quanto possa sembrare paradossale, ciò che vi abbiamo appena illustrato è quanto stabilito dall’articolo 2 del dl 102/2013 che, oltre a concedere il beneficio dall’esclusione del pagamento della seconda rata a saldo Imu dovuta per il 2013, ha stabilito che i beni merce delle imprese non pagano l’Imu dal 2014. L’agevolazione è concessa a condizione che gli immobili in questione non siano locati; anche in presenza di un affitto di pochi mesi si perde lo status richiesto dalla legge e si incorre nel pagamento dell’imposta. I proprietari che ritengono di avere diritto all’esenzione, devono presentare una dichiarazione nella quale attestano il possesso dei requisiti ed elencano dettagliatamente gli immobili per i quali richiedono il beneficio fiscale, indicandone i relativi estremi catastali.
L’aspetto più curioso della vicenda è che sarebbe molto più verosimile che gli immobili invenduti fossero soggetti a un tributo patrimoniale come l’Imu, piuttosto che a una tassa relativa ai servizi indivisibili (come trasporto locale, illuminazione, manutenzione stradale e così via).
L’esenzione Tasi: quando spetta?
Peraltro, gli immobili esenti dalla Tasi sono spesso gli stessi esonerati dall’Imu: pensiamo agli immobili posseduti da Stato o enti locali, purché destinati ai compiti istituzionali; o agli immobili adibiti al culto, nonché a quelli utilizzati dagli enti non commerciali (per questi ultimi, l’esenzione è condizionata dalla destinazione allo svolgimento delle attività elencate dall’art. 7 comma 1 lettera i del decreto legislativo 504/1992).
C’è da sottolineare, infine, che nulla vieta alle singole amministrazioni locali di stabilire riduzioni ed esenzioni dalla Tasi. In base al comma 679 della legge di Stabilità 147/2013 possono, infatti, essere concesse per:
- Abitazioni con unico occupante;
- abitazioni per uso stagionale (o altro uso limitato e discontinuo);
- abitazioni occupate da soggetti che risiedono o hanno la dimora all’estero per più di sei mesi all’anno;
- fabbricati rurali ad uso abitativo.
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