Tasi, caos prima rata: il Ministero dell’Economia propone il rinvio a settembre

Marta Panicucci

14 Maggio 2014 - 09:45

Il 16 giugno scade la prima rata della Tasi, ma molti comuni non hanno ancora deliberato le aliquote e i cittadini non sanno quanto devono pagare. Visto il caos che regna intorno alla Tasi il Tesoro pensa di rinviare la prima rata a settembre

Tasi, caos prima rata: il Ministero dell’Economia propone il rinvio a settembre

La scadenza per il pagamento della Tasi è il prossimo 16 giugno. Ma tra aliquote non deliberate, bollettini mai inviati e norme in continuo mutamento sulla prima rata della Tasi incombe il caos più assoluto. E’ per questo motivo che al ministero dell’Economia si sta lavorando per rimandare questa scadenza al 16 settembre e lasciare invariata la seconda rata di dicembre.

Comuni e aliquote
Secondo Confedilizia su circa 8.000 comuni chiamati a deliberare l’aliquota per il calcolo della Tasi, meno di mille hanno già svolto il loro compito. Ciò significa che a circa un mese dalla scadenza per il pagamento della prima rata, il caos regna sovrano sulla questione Tasi. I comuni che non hanno ancora stabilito l’aliquota e ovviamente non hanno potuto inviare ai contribuenti i bollettini precompilati per il pagamento della Tasi così come promesso nella legge di stabilità 2014.

E’ in seguito a queste criticità che al ministero dell’economia stanno cercando la soluzione adeguata per rimandare il pagamento della prima rata della Tasi a settembre.

Possibile rinvio
"Stiamo lavorando, ma sulla Tasi la soluzione migliore sarebbe quella di spostare la prima rata dal 16 giugno al 16 settembre, lasciando poi invariata la seconda al 16 dicembre". Parla così il sottosegretario all’Economia Enrico Zanetti, in un’intervista al Giornale radio della Rai. "La soluzione attuale è più complessa, stiamo lavorando per questa proroga, dobbiamo tenere conto delle esigenze di cassa dei Comuni, ma se troveremo la quadra, questa sarà la scelta. Ne stiamo verificando la sostenibilità finanziaria, è chiaro che dobbiamo dare ai comuni delle risposte in termini di anticipazioni di tesoreria. Nella misura in cui riusciremo a trovare la quadra, l’intenzione è quella di posticipare la prima rata ed evitare così che ci siano, nel frattempo, comuni dove si è deliberato sulle aliquote e altri no, perché oggettivamente queste sono complicazioni".

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