Il TTIP potrebbe essere cancellato se Donald Trump dovesse vincere le presidenziali USA. Slittano gli accordi per il libero mercato transatlantico.
I giganteschi trattati raccolti sotto il nome TTIP (Transatlantic Trade and Investment Partnership) potrebbero rimanere soltanto un progetto se il candidato repubblicano alla Casa Bianca, Donald Trump, dovesse vincere le presidenziali di novembre.
Fermamente contrario alla firma degli accordi multilaterali sul libero mercato, se Trump sarà il nuovo presidente degli Stati Uniti abbandonerà sia i negoziati per i trattati Transpacifici che per i trattati Transatlantici, fortemente voluti dal presidente uscente Obama.
Trump presidente? No al TTIP
Il milionario candidato repubblicano Donald Trump ha promesso che non avrebbe firmato alcun accordo dannoso per i lavoratori o riduttivo per la libertà e l’indipendenza degli Stati Uniti, e il TTIP, per chi del protezionismo ha fatto una delle colonne portanti della propria campagna elettorale, è un accordo di questo tipo.
Gli avversari di Trump hanno spesso ricordato come nei suoi affari il magnate immobiliare avesse fatto ricorrente uso di manodopera estera, ma il punto rimane saldo: niente accordi TTIP, niente libero scambio.
Per lo stesso motivo il candidato repubblicano ha già rifiutato la partnership transpacifica - il TTP - e la NAFTA, il North America Free Trade Agreement.
TTIP Sì - TTIP No, le ragioni di Trump
L’obiettivo è rafforzare gli Stati Uniti sull’esempio della Cina. Donald Trump non ammette la possibilità di abbattere le barriere commerciali sopra l’Atlantico.
Mentre i leader europei hanno mostrato una certa diffidenza nei confronti del TTIP, il Regno Unito si è sempre sbilanciato a favore degli accordi. La Brexit è stata un duro colpo non solo per l’Unione Europea, ma anche per gli Stati Uniti, nell’ottica degli accordi sul libero mercato transatlantico.
Non ci saranno negoziazioni per un Paese indipendente come adesso è la Gran Bretagna, e l’unico interlocutore degli Stati Uniti rimane un’indebolita Europa.
Donald Trump ha sempre letto il voto dei cittadini britannici come un rifiuto della globalizzazione e l’uscita del più grande mercato europeo ha rimescolato le carte per la firma del TTIP.
“Singoli trattati con i singoli Paesi” è stata una delle parole d’ordine del programma di Trump e, come Paese indipendente, il Regno Unito potrebbe risultare agevolato con accordi presi direttamente con gli Stati Uniti.
TTIP: cosa prevede il trattato
Gli accordi, che prevedono negoziati tra Unione Europea e Stati Uniti, potrebbero scomparire dall’agenda internazionale nel caso in cui Trump dovesse fare il suo ingresso alla Casa Bianca.
Il TTIP è basato sul libero scambio e quindi sull’eliminazione di molte tasse che regolano i commerci ai lati dell’Oceano Atlantico, e ha l’obiettivo di creare la più grande rete di scambi al mondo.
Presidenziali 2016: addio TTIP
Gli accordi Transatlantici e Transpacifici sono stati tra i provvedimenti più importanti degli otto anni di presidenza Obama e ora potrebbero scomparire con le presidenziali di novembre.
Mentre il TTP è ormai lontano dall’approvazione del Congresso, con voto rinviato al periodo tra novembre e gennaio, proprio quando si insedierà il nuovo presidente, anche il TTIP sembra andare incontro alla fine della sua corsa.
Le speranze del presidente uscente sono ancora alte ma per l’Europa non è questo il momento adatto a negoziare i trattati. Tutto è rimandato con l’arrivo del nuovo presidente.
Da questo punto di vista potrebbe esserci la sorpresa di Hillary Clinton. La candidata democratica, infatti, per adeguarsi ai rigurgiti protezionisti in seno agli Stati Uniti, ha clamorosamente già preso le distanze dall’eredità di Obama per quanto riguarda gli accordi Transpacifici - TTP e non è così scontato che deciderà di portare avanti quelli Transatlantici.
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