Stati Uniti: economia in recessione tra dati scoraggianti e silenzio assoluto

Vittoria Patanè

2 Aprile 2015 - 12:58

Economia americana di nuovo in crisi? Ecco i market mover che lo testimoniano

Stati Uniti: economia in recessione tra dati scoraggianti e silenzio assoluto

Nel corso dell’ultimo trimestre l’economia americana ha subito una pesante battuta d’arresto, così come l’industria manifatturiera. A testimoniarlo sono gli ultimi dati macro che parlano di un PIL deludente, di un mercato del lavoro debole e di un indice PMI manifatturiero che, secondo il dato ISM diramato ieri, sarebbe crollato a marzo a 51.5 punti, appena sopra la soglia di riferimento.

Qualche notizia positiva potrebbe arrivare dai dati sul consumo e dalle azioni della Federal Reserve, ma la crisi c’è e si vede, nonostante inspiegabilmente nessuno ne parli.

Parlando del mercato del lavoro in particolare, nonostante il tasso di disoccupazione nel mese di febbraio sia calato al 5,5%, la percentuale dei partecipanti alla forza lavoro si trova ai minimi storici e, in base agli ultimi risultati, sembrano essere sempre di più gli statunitensi che hanno totalmente rinunciato a cercare un’ occupazione o che non sono soddisfatti in termini di orario e salario.

Cifre scoraggianti e preoccupanti, cui le autorità americane danno una sola risposta: il maltempo. Il rallentamento dell’economia sarebbe infatti dovuto alle condizioni meteo avverse che hanno creato non pochi problemi ai cittadini. Una spiegazione non proprio convincente poiché, sebbene questo fattore abbia ovviamente influito, i risultati negativi, soprattutto dell’industria manifatturiera e delle costruzioni, non possono essere causati solo dal "freddo e dalla pioggia".

Parlando in numeri, gli ultimi market mover che evidenziano quanto appena illustrato sono stati diramati ieri, 1°aprile e parlano di un settore privato che, nel mese di marzo, ha creato meno posti di lavoro di quanto previsto dagli analisti (189mila unità) e di un dato ADP che per la prima volta da un anno a questa parte è stato inferiore a +200.000 posti.

Lo stesso indice ISM manifatturiero, pur permanendo in territorio positivo, testimonia un calo del sentiment che ormai dura da cinque mesi consecutivi. Le spese per le costruzioni sono lievemente scese a febbraio, ma occorre evidenziare che i dati di gennaio sono stati rivisti nettamente in ribasso.

Un quadro che potrebbe lasciar presagire un’imminente recessione, dato il trend al ribasso imboccato dagli Stati Uniti. Nulla di grave come la Grande Recessione o la crisi dovuta ai mutui subprime, ma comunque un rallentamento di cui nessuno, e non si capisce il motivo, parla.

Sembra infatti impossibile che nessuno se ne sia accorto, eppure i report inviati ai giornalisti negli ultimi tempi non fanno riferimento a nessun problema. Sembra che tutto vada come deve andare, nonostante i dati smentiscano la ripresa.

La stessa Federal Reserve di Atlanta, nel suo ultimo documento non parla di crisi ma si limita a stimare una crescita economica pari a zero.

Nonostante le speranze di ripresa nel secondo trimestre del 2015 non siano da escludere, il rallentamento degli ultimi 6 mesi non può e non deve essere ignorato.

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