Stage o truffa? Questa è la domanda che si pongono molti ragazzi che rispondono ad offerte di stage, scoprendo poi di dover svolgere mansioni al pari di molti altri dipendenti ma senza retribuzione o con una paga misera.
Per far fronte a questa esigenza nel 2013 dovranno essere seguite particolari linee guida, ma solo per i tirocini extracurriculari: € 400 al mese come rimborso spese. Una somma irrisoria, su cui, tra l’altro, dovranno intervenire le Regioni che entro luglio sono chiamate a regolamentare gli stage in base alle Linee Guida stabilite nell’accordo Stato-Regioni del 24 gennaio scorso.
A sostegno di questa causa è stata promossa la campagna dei “Giovani Non + disposti a tutto della Cgil” che ha come obiettivo quello di fare dello stage “un’opportunità e non una truffa”. Ilaria Lani, responsabile Politiche giovanili della Cgil Nazionale, parla di una vera e propria “truffa legalizzata” che pregiudica “un’importante opportunità di formazione e inserimento nel mercato del lavoro”.
Giovani NON + disposti a tutto: cosa chiedono?
“Stage o truffa? Attivati” è la campagna promossa di “Giovani NON + disposti a tutto” a cui puoi aderire andando sul sito www.nonpiu.it.
L’obiettivo è quello di coinvolgere i diretti interessati, i giovani, nella difesa dei loro diritti. Cosa si chiede?
- abolire gli stage gratuiti per rivendicare dignità ed equo compenso;
- evitare la proposta dello stage come unica forma di lavoro;
- garantire un progetto formativo concreto, evitando attività ripetitive e meramente esecutive;
- evitare che lo stagista sostituisca un dipendente nei doveri, ma non nei diritti;
- incentivare verifiche e sanzioni per le aziende “furbe”.
Domani, 29 maggio, è prevista una giornata d’azione in molte città italiane per denunciare ancora una volta la truffa degli stage gratuiti. Lasciando i contatti qui potrai attivarti anche tu e partecipare concretamente alla campagna.
Chi sono i “Giovani NON + disposti a tutto”?
I "Giovani NON + disposti a tutto" sono la voce dell’insofferenza del nostro Paese, sono, come si descrivono loro:
“L’umiliazione che prova chi fa un colloquio e viene valutato da qualcuno che ha la metà delle sue competenze. Siamo l’insofferenza di chi legge annunci in cui si chiedono giovanissima età e lunghissima esperienza. Siamo la rabbia che prova un’intera generazione davanti a centinaia di annunci che offrono lavoro, ma senza la retribuzione. Noi siamo soprattutto la voglia di ribellarci a tutto questo: ai lavori non pagati, ai contratti truffa, agli infiniti master che sembrano una tassa da pagare per trovare lavoro”.
I Giovani NON + disposti a tutto siamo, dobbiamo essere, tutti noi!
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