In Italia è boom di Srl semplificate, le nuove società a responsabilità limitata semplificata finalizzate allo sviluppo dell’imprenditoria giovanile. Hanno fatto notizia alla loro messa in vigore, tant’è che furono denominate anche Srl a 1 euro (effettivamente il capitale sociale può ammontare da 1 a 999,99 euro), visti anche i costi ridottissimi di apertura, come l’atto costitutivo e l’iscrizione al Registro delle Imprese per cui non si devono pagare l’imposta di bollo né i diritti di segreteria.
Ritmi impressionanti, Sud sugli scudi
40 Srl semplificate al giorno, più di 1.200 al mese. In tutto, da sei mesi a questa parte, sono ne sono nate 7.379, di cui 5.046 aperte dagli under 35, e 2.333 dagli over 35, disseminate lungo il territorio della Penisola con risultati sorprendenti: basti pensare che nella classifica delle regioni la Campania è da sola in testa con 1.132 nuove società; alle sue spalle, poco distaccato, il Lazio con 1.120, seguita dalla Lombardia con 846 nuove società e dalla Sicilia con 597. Bene anche la Puglia con 508 nuove società, che si distacca da Emilia Romagna (499) e Veneto (455).
Semplificazioni burocratiche con polemiche
Introdotte dal governo Monti, le Società a responsabilità limitata semplificata, introdotte con il Dl Competitività, sono dunque il doppio rispetto alle Società a responsabilità limitata a capitale ridotto, introdotte dal primo Dl Sviluppo.
Numeri questi che tuttavia non buttano acqua sul fuoco delle polemiche: come ben ricorderete, infatti, la semplificazione burocratica ed economica relativa alla costituzione di queste società innescò a suo tempo il timore di una conseguente crescita delle associazioni a delinquere. Timori che ancora permangono, seppur affievoliti, ma che dovranno essere definitivamente spenti dalla garanzia di un maggior controllo da parte delle autorità in materia.
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