Sospendere la rata del mutuo a Pmi e famiglie: come funziona? Se da parte dei ministeri interessati all’operazione non è giunta ancora alcuna notizia, l’Abi (associazione bancaria italiana) e le imprese stanno stilando un accordo che potrebbe vedere la luce già oggi. Ma forse si tratterà di un compromesso al ribasso: ecco perché.
Sospendere la rata del mutuo a Pmi e famiglie: un sogno finalmente destinato a diventare realtà? C’è chi comincia ad avere qualche dubbio in merito. E’ di queste ore, infatti, la notizia che sia praticamente in dirittura d’arrivo l’accordo tra l’Abi, l’associazione bancaria italiana, e le associazioni delle imprese. Nel perdurante silenzio da parte dei ministeri interessati, ovvero quelli dell’economia e delle finanze e dello sviluppo economico, la moratoria dei mutui ha già raccolto migliaia di candidature, tutte per ora senza risposta.
Un compromesso al ribasso?
Secondo quanto anticipato dal quotidiano economico Italia Oggi, la bozza dell’accordo stilato sarebbe davvero un compromesso al ribasso. Bel al di là di quanto inserito nella legge di Stabilità grazie all’approvazione di un emendamento proposto dal Movimento 5 stelle, la tanto auspicata sospensione avrà una portata davvero ridotta. Non più tre anni, dal 2015 al 2017, ma 12 mesi, al massimo rinnovabili di anno in anno. Anche la platea si ridimensiona: saranno necessari tutta una serie di requisiti, come l’assenza di posizioni debitorie o sofferenze consistenti o debiti scaduti oltre i 90 giorni. Non sarà prevista alcuna forma di automatismo: i casi di potenziale sospensione verranno esaminati uno ad uno. Le banche saranno tenute a dare una risposta entro e non oltre i 30 giorni lavorativi dalla presentazione della domanda.
Oltre al danno la beffa?
Stando così le cose, la moratoria sui mutui sembra destinata a rivelarsi l’ennesimo bluff. Come se non bastasse, infatti, l’intera operazione non sarà a costo zero: secondo la legge di Stabilità si sarebbero dovuti continuare a pagare solo gli interessi precedentemente fissati, e invece dalla bozza dell’accordo emerge che le imprese dovranno fare il conto con il loro ricalcolo.
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