Social Lending, arriva via Internet l’alternativa ai prestiti bancari

Barbara Lorenzo

25 Giugno 2014 - 10:43

In Italia i Social Lending, prestiti concessi con l’autorizzazione e lo stretto controllo della Banca d’Italia

Social Lending, arriva via Internet l’alternativa ai prestiti bancari

La crisi economica ha portato come conseguenza che le Banche hanno "chiuso i rubinetti", e l’accesso al credito per molti cittadini e soprattutto per le piccole imprese è diventato un sogno irrealizzabile.

Per questo motivo sono sempre più in voga le formule alternative per i prestiti personali tra cui il Social Lending ,un prestito personale che non avviene in banca ma esclusivamente on line: è una forma di scambio di denaro tra persone che si svolge tramite registrazione su portali autorizzati gestiti da società on line, che promuovono questo tipo di finanziamento, attraverso la creazione di community on line dove domanda e offerta di credito possono incontrarsi, senza passare attraverso i canali tradizionali rappresentati da società finanziarie e banche.

In tal modo si riducono i costi di intermediazione, in quanto il prestatore e il richiedente (il contraente del prestito), vengono messi in relazione diretta e le aziende intermediarie, operando sul web con servizi automatizzati hanno costi assai ridotti.

Il Social Lending nasce in Inghilterra, introdotto per la prima volta nel paese da Zopa nel 2005, si è sviluppato soprattutto in Europa e in USA, Lending Club, il primo operatore americano lanciato nel 2007, ha raggiunto un totale di 3,7 mld di dollari di prestiti, con una crescita esponenziale nell’ultimo anno al ritmo di 250 milioni di dollari al mese, tanto da attirare l’attenzione di Google, che vi ha investito 125 milioni di Euro.

In Italia operano solo due società, Prestiamoci e Smartika,società regolamentata da Banca d’Italia e il cui fondatore Maurizio Sella dice "alla fine oggi, siamo uno dei pochissimi operatori di social lending dotati di una licenza di una Banca Centrale di diritto europeo e quindi anche abilitata ad operare in tutti i 27 paesi dell’Unione Europea".

COME FUNZIONA IL SOCIAL LENDING
con il Social Lending l’accesso al credito è più facile e più veloce è possibile anche per partite IVA, precari e lavoratori atipici. Inoltre i tassi di interesse da pagare sono inferiori di 1-2 punti percentuali rispetto a quelli praticati dalle società finanziarie per i prestiti dello stesso tipo. Anche le spese di apertura e gestione della pratica sono inferiori se confrontate alla media degli Istituti di Credito.

VANTAGGI
Il Social Lending in confronto ad altre tipologie di prestito ha la massima trasparenza, visto che colui che presta sa in che modo verrà usato il suo denaro.
Anche il richiedente è più predisposto a restituire il denaro sapendo che dietro vi sono persone fisiche a dimostrazione di ciò sono state fatte delle statistiche che rilevano un numero molto esiguo di casi di insolvenza.

REQUISITI NECESSARI

  • maggiore età
  • residenza italiana
  • reddito dimostrabile
  • livello di indebitamento sostenibile, il prestito non dovrebbe superare il 40/50% delle entrate mensili del richiedente
  • buona posizione creditizia, non devono esserci segnalazioni nelle banche dati del credito come cattivi pagatori

DURATA DEL PRESTITO
La durata del prestito può essere di 12, 24, 36 o 48 mesi.
Per ogni anno di prestito è prevista una piccola commissione, di solito non supera i 20 euro ogni anno di durata del prestito e non sono previste penali per estinzione anticipata o incasso rate.

Quando richiediamo il prestito possiamo anche stipulare una polizza assicurativa, che tutela sia noi sia la società di social lending, soprattutto in un momento di incertezza come questo, sia economica che lavorativa, può essere utile investire in un’assicurazione sul prestito che possa intervenire nel momento in cui non dovessimo più riuscire a pagare le rate del finanziamento.

Fino ad oggi in Italia hanno usufruito di social lending più di 40.000 persone.

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