Slovenia: Pahor eletto Presidente. Vince l’austerità

Valentina Pennacchio

3 Dicembre 2012 - 16:39

Slovenia: Pahor eletto Presidente. Vince l’austerità

Borut Pahor, già primo ministro, è il nuovo Presidente della Slovenia. Lo hanno decretato il 67,4% dei voti (al primo turno aveva conquistato circa il 40% dei voti), contro il 32,6% del Presidente uscente, Danilo Turk. Scarsa l’affluenza per questo ballottaggio, circa il 42% (49% per il primo turno). Non succedeva dagli anni Novanta.

Pahor ha guadagnato non solo i voti del partito socialdemocratico, di cui è leader, ma anche del centrodestra con la “Lista dei cittadini”. Segno della fiducia che le forze politiche e il popolo sloveno vogliono accordargli per uscire dalla crisi. Egli si è detto fiducioso per l’inizio “di una nuova speranza, di un nuovo tempo”.

Congratulazioni da parte del Presidente del Friuli Venezia Giulia, Renzo Tondo, che ha sottolineato “l’importanza del tema dei rapporti transfrontalieri italo-sloveni”. A tal proposito ha auspicato l’ingresso della Slovenia nel GECT “Euregio senza confini”, un progetto per la gestione di temi come la sanità, l’energia e le infrastrutture in una prospettiva transfrontaliera.

Le sfide

A differenza del suo rivale, contrario all’austerity in favore dello Stato sociale, Pahor ha dichiarato che “la politica di austerità non ha alternativa” per la Slovenia, il cui andamento mette in guardia l’UE.

Facendo leva sull’unità nazionale del Paese e richiedendo una stretta collaborazione tra governo e opposizione, Pahor dovrà intervenire in maniera decisa e risoluta con:

  • tagli alla spesa pubblica;
  • licenziamenti di dipendenti pubblici.

Al fine di:

  • resistere alla crisi e alla recessione (causata soprattutto dal crollo delle esportazioni, fulcro dell’economia slovena);
  • evitare un piano di salvataggio;
  • salvare il rating creditizio, più volte declassato nel corso di questo anno, per “riavere prestiti sui mercati internazionali per investire poi nella ripresa”.

La Slovenia, nell’UE dal 2004 e nell’Eurozona dal 2007, sta vivendo una fase molto delicata. Negli ultimi tre anni il PIL è diminuito dell’8%, mentre la disoccupazione ha raggiunto il 12%.

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