Siri, ecco come l’assistente vocale di Apple diventa ’più intelligente’

Virginia Dara

2 Luglio 2014 - 18:44

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Con un metodo metodo utilizzato nel campo dell’intelligenza artificiale, il sistema sarà in grado di riconoscere più velocemente e accuratamente le richieste degli utenti

Siri, ecco come l’assistente vocale di Apple diventa ’più intelligente’

Ha fatto divertire - e, a volte, arrabbiare - molti con le sue risposte strampalate ma ora Siri, il sistema di riconoscimento vocale di iPhone e iPad potrebbe diventare molto più intelligente. Come? Grazie a un metodo già da tempo utilizzato nel campo dell’intelligenza artificiale e che renderebbe le macchine molto più simili a «reti neurali» capaci di interpretare il linguaggio umano.

Dopo Google, che già lo utilizza per l’assistente vocale del sistema Android, IBM e Skype, che proprio a partire da questo particolare sistema starebbe sviluppando un servizio di traduzione istantanea, anche Apple si sarebbe convinta della necessità di aggiornare Siri.

E’ un chiaro segno verrebbe, a proposito, da una vera e propria campagna di reclutamento che sta portando il gigante di Cupertino ad assumere dirigenti, team leader ma soprattutto ricercatori direttamente da Nuance, compagnia che attualmente gestisce tecnologia e server di Siri.

Da casa Apple non sono nuovi, del resto, a politiche di ’internalizzazione’ di progetti sperimentali e ad alto contenuto ideologico. Le conseguenze? Favorevoli in termini di prestazioni, dal momento che potendo contare sullo streaming su server propri si velocizzerebbero i tempi di risposta dell’assistente vocale, ma non solo. Secondo delle voci, infatti, dietro alla campagna di acquisizioni di Apple in Nuance si nasconde il timore, non remoto stando a colloqui riservati avvenuti nei mesi scorsi, di un accordo tra la compagnia e Samsung: da questa prospettiva la mossa di Tim Cook avrebbe anche un forte valore strategico.

Sulla data di rilascio della nuova versione di Siri, però, non ci sono certezze: potrebbe avvenire già con iOS 8, ma non è escluso che a casa Apple serva più tempo per perfezionare un servizio che, tra l’altro, avrà anche una funzionalità, Hey Siri, di riconoscimento sonoro molto simile a Shazam.

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