Senato, polemica PD-Verdini. Renzi: "Non è mostro Lochness"

Francesco Oliva

3 Ottobre 2015 - 17:25

Mentre al Senato c’è l’Ok (a fatica) all’articolo 2, il caso Verdini-Barani continua ad alimentare la polemica politica. Forza Italia chiede le dimissioni del premier. Renzi minimizza.

Senato, polemica PD-Verdini. Renzi:

Matteo Renzi interviene direttamente nella polemica in corso sulla riforma del Senato e sul caso Verdini-Barani. Il premier minimizza il ruolo di Verdini e prende le distanze dal gesto volgare del senatore Barani di ieri. La realtà però è impietosa: l’ok all’articolo 2 arriva con soli 160 voti favorevoli di cui 151 della maggioranza e 9 decisivi proprio del gruppo Ala di Denis Verdini.

Renzi su Verdini:"Non è mostro di Lochness"

Il premier Matteo Renzi è intervenuto in prima persona sull’infuocata polemica di queste ore sulla riforma del Senato. In un’intervista a Repubblica il premier ha puntualizzato due elementi:

  • dissociazione totale rispetto al gesto volgare che il senatore Barani di Ala ha rivolto alla collega M5S Barbara Lezzi;
  • il ruolo di Denis Verdini sul percorso di approvazione delle riforme non è decisivo.

Sul secondo punto, però, il premier è smentito dai fatti. Il gruppo di Verdini, infatti, con i suoi 9 voti è stato decisivo per far passare la riforma. La maggioranza si è fermata a 151 voti (158 sono la maggiornanza semplice). La minoranza dem insorge: secondo Speranza “il premier deve smettere di amoreggiare con Verdini”.

Scontro minoranza dem-Verdini: ecco le dichiarazioni di Renzi

Matteo Renzi minimizza quindi il ruolo di Verdini, smentendo quindi tutti gli opinionisti politici che ipotizzano una sorta di lista satellite del premier che ha sostituito nei fatti il ruolo svolto da Forza Italia fino a pochi mesi fa.
In particolare, il premier e segretario PD ha dichiarato che:

Una parte del Partito Democratico non ha accettato di aver perso il congresso. Io voglio il PD unito. Verdini ormai è diventato il paravento per qualsiasi paura. Tutti lo evocano anche vedendolo dove non c’è: ormai è raffigurato come una sorta di mostro di Lochness nostrano e credo che questa definizione lo faccia contento e sorridente come non mai. Verdini e i suoi non fanno parte della maggioranza di Governo. Votano le riforme non la fiducia”.

Polemica sul Senato. In campo anche la Chiesa: "il Senato sembra l’asilo"

E sul comportamento assurdo registrato in Senato in queste ore, oggi si fanno sentire addirittura i vescovi. Il quotidiano Avvenire questa mattina ha profondamente criticato le scene viste in Senato.
Il giornale dei vescovi fa presente che "in Senato si sta affrontando una riforma storica e l’Aula non può somigliare ad un asilo. Il Presidente Grasso deve intervenire con i capigruppo per riprendere in mano la situazione".

Forza Italia: Renzi non ha i numeri, nel 2011 Berlusconi fu mandato a casa

Nel frattempo Forza Italia denuncia la situazione dell’attuale maggioranza che non avrebbe i numeri per andare avanti sulle riforme costituzionali.
Paolo Romani, presidente dei senatori forzisti, ha dichiarato che:

Questo governo non ha la maggioranza. L’articolo 2, architrave del ddl Boschi, è stato approvato con 160 voti e con il contributo determinante di 9 voti dei verdiniani. Su un passaggio fondamentale del percorso di riforma costituzionale la maggioranza può contare solo su 151 voti. Se la memoria non mi inganna, il governo Berlusconi nel 2011 fu costretto a dimettersi perché sul rendiconto venne sostenuto da 308 deputati”.

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