Dirigenti scolastici: una scuola su 4 a settembre non li avrà. Ecco perché e cosa succederà agli istituti sotto reggenza. Storia di un disagio tutto Italiano.
Che fine ha fatto il concorso per dirigenti scolastici?
Nelle scuole italiane è caccia al dirigente scolastico; la figura autoritaria e rassicurante, almeno per le vecchie generazioni, del preside si sta diradando lentamente e rischia di sparire per sempre creando disagi e peggioramenti all’interno della già malridotta scuola italiana.
Sembra impossibile che in un’Italia dilaniata dall’assenza di posti di lavoro possa accadere una cosa del genere eppure i dati parlano chiaro: 3.000 scuole a settembre 2016 non avranno un proprio dirigente scolastico ma saranno gestite da un reggente.
Scopriamo insieme perché si è verificata una tale lacuna, quali saranno le ripercussioni su studenti ed insegnanti e se c’è e qual’è una possibile risoluzione della vicenda.
Dirigenti scolastici ed il concorso fantasma: perché in Italia nel 2016 mancano 3000 presidi
Mario Rusconi, vice presidente dell’associazione nazionale presidi, ha affermato che una simile situazione può verificarsi: il Ministero del Tesoro infatti spesso non concede l’autorizzazione ai concorsi per gli aspiranti presidi ma non solo, le condizioni imposte dai precedenti bandi che tengono conto dell’anzianità di servizio hanno per anni scoraggiato i giovani docenti nel chiedere l’accesso al concorso.
L’ultimo concorso per posti da dirigente scolastico si è tenuto nell’ormai lontano 2012; da allora continui annunci poi smentite e poi di nuovo annunci che si sono conclusi con un nulla di fatto. Questa volta sembra veramente impossibile rimandare nuovamente.
La regola del risparmio letteralmente a tutti i costi non regge più. La scuola italiana ha un disperato bisogno di rinnovamento e di figure carismatiche e capaci in grado di riportarla ad un livello competitivo.
Penuria di dirigenti scolastici: ecco cosa rischiano le scuole sotto reggenza
La soluzione, decisamente inaccettabile, a questa spiacevole situazione è la reggenza.
Cosa si intende per reggenza? Si tratta di fatto di un accorpamento di due o più istituti sotto uno stesso preside che, come è facile immaginare, ha sulla gestione della scuola un esito letteralmente devastante.
Il dirigente scolastico ha infatti numerosi e gravosi compiti da assolvere che vanno dalla responsabilità gestionale dell’istituto, la promozione e la supervisione dello sviluppo dei progetti didattici, la gestione dei conti, approvazione dei progetti.
Il miglioramento della qualità di un istituto scolastico è a carico non solo dei docenti ma anche del preside che dovrebbe dare un’impronta e garantire la propria presenza ed autorità nella risoluzione dei problemi che certamente non mancano all’interno delle scuole italiane.
Il fatto che un solo preside debba occuparsi di due o più istituti fa si che ci sia un minor controllo o potenzialmente un minor interesse per un istituto piuttosto che per l’altro, provocando necessariamente un abbassamento del livello dei servizi offerti dalla scuola.
I pensionamenti degli ultimi anni sommati alle scarse assunzioni hanno prodotto una situazione già difficilmente gestibile che, se non verranno fatte nuove assunzioni, è destinata a peggiorare.
Si sa, in Italia siamo abituati ad accontentarci del poco, talvolta del nulla, ma dovremmo sempre ricordare che la scuola è alla base di una società democratica, civile e di successo e che, nel bene o nel male, all’interno della scuola entrano i figli di tutti e risparmiare su un simile ente vuol dire ancora una volta farlo a spese delle generazioni future.
Il preside è una figura importante che non può assolutamente mancare.
Dirigenti scolastici: ecco dove si trovano le scuole sotto reggenza
Per l’anno scolastico 2016-2017 si prevede un’assenza massiccia dei dirigenti scolastici. Le scuole senza guida del preside saranno 3.000.
A Roma le scuole in questa condizione sono circa 90; il Liguria circa 56, la situazione si fa tragica al nord con 150 reggenze in Lombardia, 135 in Veneto e 173 in Emilia.
Dirigenti scolastici: i tagli celati sotto le reggenze
Il governo si fa i conti in tasca e le reggenze di certo gli convengono, per ora.
Un preside reggente percepisce cira 700 euro lordi ogni mese per il suo incarico extra, un rimborso irrisorio per un compito così gravoso ma che in un paese che presenta contratti bloccati da almeno un decennio fa chiaramente gola al dipendente pubblico.
Ma torniamo ai conti in tasca allo stato: se un preside costa circa 50-60 mila euro l’anno ed una reggenza soltanto 9 mila è chiaro che la scelta ricade sulla seconda opzione, che indire concorsi costa e quindi meglio bloccarli e che per ora risolviamo e al futuro poi ci penserà qualcun altro. Questa sembra essere la filosofia della "Buona scuola" e delle riforme che l’hanno preceduta.
Dirigenti scolastici: il concorso arriva o non arriva?
Le ultime notizie targate Miur assicurano che il bando di concorso è pronto, prevede 3.000 nuovi posti da preside ed uscirà già entro la fine dell’anno con modalità rinnovate. La prima selezione che in passato veniva effettuata grazie ai titoli sarà sostituita da un test attitudinale in modo da dare possibilità di accesso anche ai giovani, ma non è tutto. Con il nuovo bando arriveranno anche le ulteriori mansioni affidate ai nuovi presidi: la Riforma Gelmini non vedeva affatto di buon occhio i presidi che non riuscivano a rispettare il budget, i nuovi dirigenti scolastici dovranno pertanto prestare molta attenzione al bilancio e probabilmente effettuare una stretta relativamente ai progetti didattici “inutili” o potenzialmente tali.
In attesa del nuovo agoniato bando comunque, e con il collegio docenti alle porte, si sta cercando disperatamente collaborazione. Alcuni docenti che non erano stati reputati idonei all’ultimo concorso, che lo ricordiamo ha avuto luogo nel 2012, sono stati “ripescati”; per quanto riguarda i presidi sono restii ad accettare l’incarico di reggenza che è malpagato e soprattutto pagato con estremi ritardi.
Vi terremo aggiornati e vi daremo ulteriori notizie riguardo il bando di concorso non appena ce ne saranno; sperando che questa volta arriveranno e saranno positive.
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