Sconfiggere l’ISIS è possibile? Lo Stato Islamico ha commesso un errore che potrebbe essergli fatale dopo gli ultimi attentati terroristici. Vediamo quale.
L’ISIS si può sconfiggere? È questa la domanda che molti si pongono dopo la scia di attentati terroristici della scorsa settimana.
In realtà, nonostante il timore suscitato da questi attacchi, molti hanno notato non una forza forza dell’ISIS ma una sua crescente debolezza. Lo Stato Islamico, infatti, cercando di dividere l’Occidente dai paesi musulmani, potrebbe aver provocato l’effetto contrario: compattare il mondo contro una comune minaccia, l’ISIS. Un errore, questo, che gli potrà essere fatale.
Davanti lo sdegno mondiale nei confronti dei recenti attentati terroristici, avvenuti tutti in paesi musulmani, gli Stati Uniti e gli alleati hanno ora la possibilità di costituire una forza unificata contro l’ISIS e contro altri gruppi estremisti. I drammatici attacchi terroristici in Turchia, Bangladesh, Iraq e Arabia Saudita dovrebbero convincere i paesi musulmani e l’Occidente che essi hanno un nemico comune: i gruppi estremisti come l’ISIS.
Sconfiggere ISIS: serve un piano d’azione comune
Per sconfiggere l’ISIS sarebbe necessario un piano condiviso, come quello sancito da Stati Uniti e Regno Unito nel dicembre del 1941 dopo lo shock di Pearl Harbor. Unire le risorse di Intelligence e i mezzi militari non è stato semplice in quel caso, ma Winston Churchill, grazie a quell’alleanza, è sempre stato certo della vittoria.
Oggi una fiducia e una sicurezza del genere potrebbero essere ispirate da una nuova azione coordinata, una struttura di comando comune che unisca le risorse di Stati Uniti, Turchia, Arabia Saudita e di tutti gli altri stati colpiti dal terrorismo ISIS.
Settimana di attacchi terroristici: le reazioni dei rivali ISIS
Un segnale di quanto questi attacchi sono stati visti negativamente da tutti, è dato dal fatto che l’ISIS non si è preso ufficialmente il merito degli attentati in Arabia Saudita e in Turchia, nonostante è quasi certa la sua responsabilità. Intanto altri gruppi islamisti hanno iniziato a condannare queste violenze, soprattutto quelle esplose a Medina, in Arabia Saudita, lunedì 4 luglio.
Nei confronti di questo ultimo attacco, le risposte, anche queste sui social, da parte del mondo musulmano sono state ferme.
Abu Sulayman, membro di un gruppo affiliato ad Al Qaeda ha twittato:
“l’esplosione di Medina è un atto criminale che i musulmani devono condannare”.
Un altro account pro-Al Qaeda ha scritto:
“Se davvero non c’è la mano dell’ISIS dietro questi attacchi, allora lo Stato Islamico deve negare il suo coinvolgimento”.
Sconfiggere ISIS: alleanza USA/Turchia e USA/Russia?
Questa potrebbe anche essere l’occasione per rinsaldare i legami fra Stati Uniti e Turchia.
Il presidente turco Ergogan non ha preso una posizione chiara in merito al problema - ha condannato l’ISIS ma contemporaneamente è stato accusato di essere il responsabile dell’attentato di Istanbul per non aver chiuso definitivamente le frontiere con la Siria. Ora che i terroristi incombono sempre di più sulla Turchia di Erdogan, egli potrebbe volere dei legami più profondi con gli Stati Uniti. Potrebbe addirittura pensare di riaprire i negoziati e la tregua con il PKK in modo da non dover combattere su due fronti.
E per quanto riguarda una ipotetica alleanza fra Stati Uniti e Russia contro il terrorismo?
Questa alleanza sarebbe ovviamente utile nella lotta all’ISIS soprattutto se pensiamo che due dei tre terroristi di Istanbul erano, a quanto pare, russi. Una vera ed efficiente cooperazione fra i due stati sarebbe quindi molto utile.
L’amministrazione Obama sta discutendo della possibilità di un’intesa del genere con la Russia di Putin, ma finché essa continuerà a supportare il regime di Assad - afferma il Washington Post - non farà altro che dare vigore ai jihadisti complicando gli sforzi americani di costruire un comando unificato contro l’ISIS.
I terroristi che hanno colpito Istanbul, il Bangladesh, Baghdad e l’Arabia Saudita hanno compiuto un errore potenzialmente distruttivo anche se potrebbe non sembrare così, soprattutto davanti la scia di morti che questi attacchi hanno lasciato.
In realtà, l’obiettivo dello Stato Islamico è quello di dividere, tramite l’uso del terrore, i musulmani dall’Occidente, ma con una compatta alleanza fra i leader mondiali, questa distanza potrebbe essere sanata riuscendo, magari, a sconfiggere l’ISIS.
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