Scandalo LIBOR: nuove conversazioni tra i manipolatori. La finanza ha un cuore corrotto

Silvia Lambiase

26 Settembre 2012 - 13:21

Scandalo LIBOR: nuove conversazioni tra i manipolatori. La finanza ha un cuore corrotto

“Bel LIBOR, il nostro fissaggio di sei mesi ha influenzato l’intero fissaggio.". E poi una lunga risata.

Questa una delle conversazioni via chat tra Tan Chi Min, allora trader della Royal Bank of Scotland (RBS) a Singapore, ed altri trader, inclusi Neil Danziger e David Pieri il 2 Aprile 2008, che va ad alimentare lo scandalo LIBOR.

Denuncia

Tan, che ha sporto denuncia nei confronti della RBS per averlo licenziato senza giusta causa (convinto forse che il tentativo di manipolare uno dei tassi più importanti al mondo non fosse una giusta causa), ha affermato che a RBS erano “così permissivi che chiunque poteva alterare il LIBOR, e il management ne era a conoscenza”.

RBS, per oltre l’80% di proprietà del Governo britannico, è una delle tante banche indagate e sta cercando di mantenere segreti i documenti contenenti le conversazioni.

Il 19 Settembre Tan ha reso un affidavit di 231 pagine, in cui sono incluse le conversazioni elettroniche tra i trader e imprese, inclusa Deutsche Bank.

Mohideen "Confuso" sul livello da fissare

“Qual è l’ultima sul LIBOR?” chiede Jezri Mohideen, allora capo dei prodotti yen a RBS, a Dazinger, il 21 Agosto 2007. “Dove lo vuoi, lì è il LIBOR”.
“Sono confuso, ma forse lo vorrei più basso, così il mondo inizia ad avere un po’ di senso”.

“L’intero mondo degli Hedge Funds mi bacerebbe invece si chiamarmi, se il Libor scendesse”, disse Tan.
“Ok, muoverò la curva di un punto base, magari di più se ci riesco”, rispose Dazinger.

Sia Dazinger che Pieri si rifiutano di commentare. Mohideen non risponde ai messaggi lasciatigli in segreteria.

"Dobbiamo alzarlo"

In una successiva conversazione del 27 Marzo 2008, Tan chiese che RBS alzasse il LIBOR, dal momento che un tasso più basso sarebbe potuto costare a lui e al suo team 200.000 sterline:
Dobbiamo farlo salire di molto, al livello più alto possibile”.

Tan fece richiesta per un LIBOR più alto anche il 20 Agosto del 2007 a Scott Nygaard, capo dei mercati del tesoro di RBS a Londra, in un messaggio: “Lo vogliamo alto, Neil è quello che si sta occupando della fissazione del LIBOR yen a Londra ora, e anche per la settimana prossima e quella dopo.”

E neanche qui manca la risatina: “Forza Neil”, rispose Nygaard, “Hahahaha”.

Queste conversazioni tra manipolatori del LIBOR seguono quelle "saltate fuori" a Giugno ed appartengono sicuramente ad una lunga serie.

La crescente mancanza di fiducia nei confronti di banche e istituzioni che dovrebbero aiutarci ad uscire da questa crisi avrà in realtà l’effetto contrario di rallentare la ripresa.

È difficile sperare in un radicale cambiamento dell’atteggiamento di banchieri e altri soggetti cinici ed estremamente avidi.

Il mondo finanziario è (o meglio, sarebbe) di cruciale importanza per la società e per la crescita economica. Tuttavia, il fatto che troppi professionisti di tale mondo non si pongano scrupoli nell’alterare, per il semplice guadagno personale, un tasso che influisce su infinite transazioni (dai risparmi al mutuo) oltre che sul trading, poste in essere anche da individui vulnerabili ed estranei ai loro giochi, dà pienamente ragione a una recente citazione dell’Economist: "la finanza ha un cuore corrotto".

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