SPID, cosa dicono davvero i numeri?

Alberto De Pasquale

18 Giugno 2025 - 14:25

La Cie è più diffusa, ma utilizzata da pochissimi per accedere ai servizi online: nel 90% dei casi si usa SPID, che però per alcuni diventerà a pagamento.

SPID, cosa dicono davvero i numeri?

Da una parte la Carta d’identità elettronica, che vanta il primato di emissioni ma è ancora indietro a livello di utilizzo digitale; dall’altra il Sistema pubblico di identità digitale, meglio noto come SPID, di gran lunga la prima scelta degli italiani quando devono accedere ai servizi online della Pubblica amministrazione e su cui tuttavia pende qualche incognita per il futuro.

L’identità digitale in Italia

Viaggiano su binari paralleli le due facce dell’identità digitale in Italia. Mentre la Cie sembra avviata a diventare sempre più centrale, anche perché è da tempo lo strumento su cui il governo ha deciso di puntare (in quanto ritenuta più sicura e in linea con il progetto europeo di identità digitale EUDI Wallet), in realtà oggi è ancora SPID – nel 90% dei casi – la principale modalità di accesso ai servizi digitali della Pa. Tuttavia, ora il suo utilizzo potrebbe ridursi e non solo a causa del crescente peso della Cie: di mezzo si è messa anche la decisione di alcuni operatori di rendere l’uso del servizio a pagamento. [...]

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