Ryanair torna all’utile trimestrale. Delisting da Londra causa Brexit?

Violetta Silvestri

01/11/2021

01/11/2021 - 12:04

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Ryanair ha presentato i conti del secondo trimestre registrando un utile come non accadeva da prima della pandemia. Tra le valutazioni della compagnia low cost c’è quella di un delisting da Londra.

Ryanair torna all’utile trimestrale. Delisting da Londra causa Brexit?

Trimestrale Ryanair: la compagnia è tornata a registrare un profitto nel trimestre archiviato a settembre, come non accadeva da ottobre-dicembre 2019.

Un utile netto di 225 milioni di euro per i tre mesi in focus ha riportato un po’ di ossigeno alla compagnia low cost, con una cifra che, comunque, ha mancato le stime degli analisti.

Il gruppo con sede a Dublino inoltre sta valutando anche il delisting dalla Borsa di Londra, in uno sviluppo legato alla Brexit.

Tutte le novità sulla trimestrale di Ryanair e non solo.

Trimestrale Ryanr: torna il profitto, ma con incertezze

Ryanair ha riportato il suo primo profitto trimestrale da prima dell’inizio del Covid-19, ma ha affermato di prevedere una perdita annuale fino a 200 milioni di euro poiché sarà stata costretta a scontare i biglietti per riempire i suoi aerei durante l’inverno.

La compagnia irlandese, che ha operato più voli quest’estate rispetto ai suoi rivali europei, ha riportato lunedì una perdita al netto delle imposte di 48 milioni di euro per i sei mesi fino a settembre. Un sondaggio tra gli analisti della società aveva previsto 43 milioni di euro.

Sebbene non abbia realizzato l’utile al netto delle imposte per i tre mesi chiusi a settembre – il secondo trimestre – la perdita di 273 milioni di euro registrata nel primo trimestre implica un profitto del secondo trimestre di 225 milioni di euro.

Questo segna il suo primo utile trimestrale da ottobre-dicembre 2019, prima che la pandemia interrompesse i viaggi.

Ryanair ha trasportato 39,1 milioni di passeggeri nei sei mesi chiusi a settembre, il 54% in meno rispetto allo stesso periodo del 2019.

Nella trimestrale, si prevede una perdita compresa tra 100 milioni e 200 milioni di euro per l’anno finanziario, che si concluderà il 31 marzo.

Per quanto riguarda i target sui passeggeri, l’obiettivo fino a marzo 2022 è di “poco più” di 100 milioni. Prima della pandemia ne ha fatti volare 149 milioni.

La compagnia aerea ha ribadito che prevede di tornare alla redditività pre-Covid nell’anno finanziario che si concluderà a marzo 2023.

Ryanair: stop alla quotazione a Londra?

Ryanair ha affermato che sta valutando l’uscita dalla LSE di Londra a causa di un calo materiale dei volumi delle azioni in seguito della separazione della Gran Bretagna dall’Unione Europea.

L’ad O’Leary ha affermato che il passaggio è una conseguenza inevitabile della Brexit e dei requisiti normativi presentati dalla scissione. Il Chief Financial Officer Neil Sorahan ha ribadito separatamente che meno del 10% delle azioni è ora negoziato a Londra.

Da sottolineare che la compagnia ha annunciato nel 2020 che i cittadini del Regno Unito, come tutti gli altri cittadini extra UE, da gennaio 2021 non sarebbero più stati autorizzati ad acquistare azioni ordinarie.

La mossa è stata presa per garantire che Ryanair rimanga di proprietà della maggioranza dell’UE e mantenga la piena licenza e i diritti di volo nel blocco ora che la Gran Bretagna ha lasciato l’Unione europea.

Ryanair ha una quotazione primaria su Euronext Dublino e le sue American Depository Receipts sono elencate sul Nasdaq statunitense. Nel 2012 ha declassato il suo elenco di Londra da uno premium a uno standard.

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