Rocca incriminato in Argentina: Tenaris scivola in Borsa

Francesca Caiazzo

28 Novembre 2018 - 12:48

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L’inchiesta su presunte tangenti pagate ad ex funzionari del governo Kirchener affossa il titolo del gruppo a Piazza Affari.

Rocca incriminato in Argentina: Tenaris scivola in Borsa

Pessima mattinata per Tenaris. Il titolo della società produttrice di tubi per il settore energetico risente dell’inchiesta che vede coinvolto il presidente Paolo Rocca in Argentina e vira al ribasso.

Le azioni, in apertura di seduta a Piazza Affari, sono arrivate a lasciare sul terreno oltre il 9%, in linea con la perdita di circa il 10% registrata ieri sera alla Borsa di Buonos Aires.

Rocca è stato incriminato per alcuni episodi di corruzione risalenti al 2008 e, per decisione del giudice federale Claudio Bondio, non può lasciare il Paese.

Il Cda di Tenaris, riunitosi stamani, ha espresso pieno sostegno al presidente confermandolo alla guida dell’azienda.

L’indagine

È stata ribattezzata il “Caso Taccuini”, l’indagine aperta dalla magistratura argentina e che vede coinvolti diversi funzionari del precedente governo Kirchener, accusati di aver ricevuto tangenti.

A pagarle, secondo il giudice federale Bonadio che lo ha incriminato, anche Paolo Rocca, leader del gruppo Technit, al quale ha proibito di lasciare il Paese.

Nell’ambito dell’inchiesta su un ramificato caso di corruzione, circa un mese fa era stato sentito anche il direttore della società, Luis Betnaza, il quale aveva ammesso di aver effettuato pagamenti in favore di ex funzionari del governo argentino, affinché questi intercedessero verso l’amministrazione di Hugo Chavez in Venezuela per accelerare il pagamento per la nazionalizzazione della società Sidor.

Ma le responsabilità non ricadrebbero solo su Betnaza. Secondo quanto si legge nel provvedimento del giudice, in questa fase procedurale dell’indagine è “accreditato con il grado di certezza necessario” che Rocca “sarebbe stata una delle persone che ha ordinato la consegna di denaro”.
Bonadio ha disposto anche il sequestro di circa 4 miliardi di pesos.

Il Cda conferma Rocca alla presidenza

Rocca, dunque, per difendersi dalle accuse dovrà restare in Argentina, visto che il giudice federale gli ha proibito di lasciare il Paese. Intanto, in Italia, il Consiglio di Amministrazione di Tenaris lo ha confermato alla presidenza del gruppo e gli ha chiesto formalmente “di continuare a difendersi col pieno supporto del consiglio”.

Da parte sua, Rocca si difende dalle accuse mosse contro di lui e si dice estraneo alla vicenda dei pagamenti delle presunte tangenti: “Né li ho autorizzati né ne ero a conoscenza” ha detto l’imprenditore in una intervista al quotidiano argentino Perfil.

Intanto, il titolo del gruppo incassa un duro colpo a Piazza Affari. Le azioni sono scese al di sotto degli 11 euro e al momento della scrittura perdono il 7% scambiate a 10,92.

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