Riforma delle pensioni, ultime notizie: Damiano, Ape poco appetibile. Tutte le criticità

Stefania Manservigi

22 Settembre 2016 - 14:56

In vista dell’incontro finale tra Governo e sindacati del 27 settembre, si continua a parlare di riforma delle pensioni. Ecco le ultime notizie.

Riforma delle pensioni, ultime notizie: Damiano, Ape poco appetibile. Tutte le criticità

Mentre si avvicina l’incontro decisivo tra sindacati e Governo del 27 settembre, durante il quale dovranno essere decisi tutti i dettagli della manovra previdenziale, si continua a discutere di riforma delle pensioni.
Sull’argomento è intervenuto il presidente della Commissione Lavoro alla Camera Cesare Damiano che da mesi si sta esponendo sulla questione. Damiano, in particolar modo, ha mostrato perplessità su diversi punti della riforma delle pensioni, tra cui l’Ape. Secondo l’ex Ministro del Lavoro, infatti, la formula dell’anticipo pensionistico studiata dal Governo che per ora è l’unica misura certa della manovra sarebbe poco appetibile per i lavoratori, comportando per gli stessi un sacrificio difficilmente sostenibile.

Riforma pensioni, novità: Damiano, Ape poco appetibile

"Il ministro Poletti ha dichiarato che occorrono alcuni approfondimenti sul tema delle pensioni prima dell’incontro del 27 settembre con i sindacati. Siamo convinti che questa scelta sia utile per definire nel miglior modo possibile i contenuti di una eventuale intesa, importante e delicata per i temi ad alta sensibilità sociale che contiene"

ha dichiarato Cesare Damiano, tornato ad esprimersi sulla riforma delle pensioni in discussione in questi giorni.
Secondo Damiano la formula di anticipo pensionistico studiata dal Governo sarebbe poco appetibile per i lavoratori. L’Ape, infatti, consente l’uscita anticipata dal lavoro a fronte di un prestito contratto con un ente di credito: la pensione anticipata, in questo modo, rischia di comportare per chi ne volesse usufruire dei sacrifici difficilmente sopportabili che scoraggerebbero il ricorso alla stessa.
Secondo Damiano, quindi, andrebbe trovata un’altra soluzione:

"Mentre per le categorie maggiormente disagiate (disoccupati, addetti ai lavori usuranti e pesanti e invalidi) l’accesso all’anticipo pensionistico è a costo zero, per gli altri la penalizzazione può arrivare al 7% per ogni anno: un sacrificio difficilmente sostenibile che renderebbe la misura poco utilizzabile, come è capitato con il Trattamento di Fine Rapporto in busta paga"

ha concluso l’ex Ministro del Lavoro.

Riforma pensioni, novità: per Damiano sono diverse le criticità
Cesare Damiano nella sua analisi non si è fermato a sottolineare solo le criticità dell’Ape.

"Vogliamo evidenziare alcune criticità: la prima riguarda i cosiddetti lavoratori precoci, cioè coloro che hanno cominciato a lavorare in una età compresa tra i 14 e i 18 anni. Per questi lavoratori non possiamo immaginare una misura di sconto simbolica (di un paio di mesi) rispetto all’attuale tetto dei 42 anni e 10 mesi di contributi"

ha commentato Damiano. E ancora:

"La seconda criticità riguarda gli esodati: riteniamo indispensabile che l’ottava salvaguardia sia quella definitiva, anche perché le risorse sono già state stanziate".

Decisivo diventa a questo punto l’incontro del 27 settembre: un eventuale accordo tra Governo e sindacati diventerebbe un vero e proprio Patto sociale che potrebbe condizionare le politiche economiche e di welfare dei prossimi anni.
Il Governo sarà disposto a venire incontro alle esigenze dei lavoratori?

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