I sindacati confederali cercano una posizione comune sulle richieste da avanzare al Governo riguardo alla riforma delle pensioni 2015: ecco quali sono le posizioni di fondo su pensione anticipate e esodati.
Nella giornata di ieri i segretari confederali di Cgil, Cisl e Uil si sono riuniti al fine di trovare una posizione comune sui principali temi che sono oggetto dell’azione di governo, dalla riforma delle pensioni alla scuola, dal fisco alla contrattazione collettiva.
La riforma delle pensioni e la correlata revisione della legge Fornero è sicuramente il tema più caldo su cui i sindacati si sono confrontati anche alla luce del fatto che oggi Cgil, Cisl e Uil saranno impegnati in un confronto con il ministro Poletti presso il Ministero del Lavoro, proprio riguardo alla riforma delle pensioni.
Nella stessa giornata di oggi arriva in aula, a Palazzo Madama, il decreto relativo alla reindicizzazione delle pensioni e ai rimborsi sugli assegni non rivalutati, contenente il cosiddetto bonus Poletti con il quale l’Esecutivo ha deciso di porre una provvisoria falla all’incostituzionalità della riforma Fornero, in seguito alla sentenza della Corte Costituzionale che l’aveva ritenuta illegittima.
Ecco allora quali sono le principali posizioni su cui convergono i sindacati riguardo alla riforma delle pensioni.
Riforma delle pensioni: le proposte dei sindacati
In una stagione in cui il Governo, secondo il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso, "peggiora le condizioni dei lavoratori" è opinione comune a tutti i sindacati confederali che la riforma delle pensioni debba prendere una direzione differente da quella indicata dal presidente dell’INPS Tito Boeri nel piano recentemente proposto al Governo.
I punti chiave su cui si snodano le richieste dei sindacati sono i seguenti:
- per quanto riguarda la pensione anticipata e la flessibilità in uscita, occorre consentire un accesso flessibile alla pensione fin dai 62 anni, senza prevedere penalizzazioni sull’assegno corrisposto, differentemente da quanto prevede sia il piano Boeri che la proposta di riforma avanzata da Cesare Damiano (Pd);
- ai lavoratori precoci dovrebbe essere consentita la permanenza nel mondo del lavoro fino al raggiungimento dei 41 anni di contributi e non oltre;
- dovrebbero essere previste forme di sostegno al reddito (come il reddito minimo garantito) per tutti i titolari di pensioni minime, nei confronti dei quali la crisi economica ha determinato una riduzione del potere d’acquisto;
- anche sul fronte degli esodati risulterebbero necessarie forme di sostegno al reddito che garantiscano un supporto economico a quei lavoratori che si sono ritrovati senza lavoro e senza pensione e che non sono ancora stati coinvolti in iniziative di salvaguardia;
- per quanto riguarda il passaggio della totalità dei contribuenti al sistema contributivo, unica soluzione con la quale sarebbe possibile garantire la sostenibilità economica della flessibilità in uscita, è emerso un secco rifiuto da parte dei sindacati;
Contratti collettivi privati e pubblici
Per quanto riguarda il delicato comparto dei contratti collettivi di lavoro i sindacati ricercano una posizione comune soprattutto a fronte delle richieste di Confindustria che preme per una riforma del modello contrattuale.
Le richieste dei sindacati a Poletti riguarderanno soprattutto il rinnovo dei contratti collettivi dei chimici e dei metalmeccanici, per quanto riguarda gli accordi scaduti o in scadenza nel settore privato.
Sul fronte della Pubblica Amministrazione c’è attesa per il decreto che dovrà prevedere le misure per rinnovare i contratti degli statali, per i quali la Consulta ha rilevato la necessità di porre fine al blocco della rivalutazione degli stipendi.
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