Riforma Tar, più personale, maggiori responsabilità e concorso unico: la proposta

Isabella Policarpio

13 Marzo 2019 - 12:27

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Cosa serve per migliorare i Tar? Senza dubbio risolvere il deficit di organico, provvedimenti disciplinari più severi e un concorso unico di accesso. Le proposte.

Riforma Tar, più personale, maggiori responsabilità e concorso unico: la proposta

Serve una riforma del Tar che possa migliorare la Giustizia amministrativa italiana. Infatti, come rivelano le statistiche Ue, l’Italia è penultima in Europa in merito all’efficienza dei Tar.

Un dato preoccupante che dimostra la necessità di intervenire prontamente. I punti sui quali si deve intervenire con maggiore urgenza sono il deficit di organico (togato e non), la semplificazione normativa ed il potenziamento dei procedimenti disciplinari, soprattutto per contrastare i fenomeni di corruzione che rischiano di compromettere l’immagine della Giustizia amministrativa nella sua interezza.

Andiamo a vedere quali sono le proposte di cui Parlamento e Governo vogliono occuparsi nel corso dell’anno.

Risolvere il deficit organico

Per risolvere le inefficienze dei Tar sono diversi gli interventi necessari; tuttavia, quello più urgente è rimediare al deficit di organico, unico mezzo per potenziare la Giustizia amministrativa e raggiungere lo standard europeo.

Aumentare il personale è il solo modo per intraprendere la strada della semplificazione normativa in quanto non è possibile prescindere dalle risorse umane e strumentali per aumentare l’efficienza del sistema e smaltire l’arretrato.

Facciamo un esempio esempi. Nel Tar del Lazio sono in organico 60 magistrati su 86 posti da coprire; nonostante il dato poco confortante, dal 31/12/2017 c’è stato un decremento del 10% dell’arretrato: da 183.974 ricorsi pendenti si è passati a 165.513 a dicembre del 2018.

Più responsabilità ai giudici: il procedimento disciplinare

Altro punto fondamentale per migliorare l’efficienza dei Tar è il potenziamento dei procedimenti disciplinari nei confronti dei magistrati che si discostano dal codice comportamentale.

Non solo serve un potenziamento delle misure, ma anche una razionalizzazione dell’intero sistema disciplinare, senza però dover alterare la composizione dell’Organo di autogoverno della Giustizia amministrativa (CPGA).

Si tratta di una risposta sicuramente forte, ma necessaria, per contrastare gli episodi di mala praxis e di corruzione nelle aule del tribunale, che, anche se isolati, compromettono l’immagine dell’intera magistratura amministrativa.

Concorso unico

Senza dubbio per migliorare i Tar e la Giustizia amministrativa nella sua interezza è necessaria una riforma ordinamentale che introduca un ruolo unico ed un concorso unico di accesso alla Giustizia amministrativa.

Infatti, questa soluzione rappresenta l’unico modo per eliminare le anomalie ordinamentali interne e livellare le differenze - ingiustificate - con le altre magistrature.

Cosa pensano i cittadini della Giustizia amministrativa: i dati della Justice Scoreboard

Ad oggi, il grado di soddisfazione dei cittadini italiani nei confronti della Giustizia amministrativa è veramente basso, tra gli ultimi in Europa.

Il 19% dei cittadini italiani si dichiara “molto insoddisfatto” ed il 38%“abbastanza insoddisfatto.” I “soddisfatti” sono il 30% mentre solamente il 2% si dichiara “pienamente soddisfatto” dell’efficienza della giustizia, in termini di tempistiche e di indipendenza della magistratura.

Un piccolo paragone: in Danimarca i cittadini soddisfatti dell’organizzazione della giustizia del Paese sono l’86%.

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