Renzi porterà di nuovo la lira in Italia? Il bel Paese farà colare a picco tutta l’Europa? Ecco come all’estero commentano l’operato di Renzi.
Cosa pensano di Matteo Renzi all’estero? Come viene commentano il suo operato e che opinione si ha delle sue priorità e delle sue scelte politiche?
Il debito pubblico è ciò che più preoccupa l’estero riguardo l’Italia: i numeri sono sempre più alti e se non si dovesse registrare una battuta di arresto, per l’Italia sarebbero guai seri, tanto da influenzare negativamente tutta l’Eurozona.
Alcuni sostengo che sia tangibile la possibilità che l’unione monetaria possa cedere, e che quindi l’Euro possa cessare di essere la valuta unica per l’Europa. Si ritornerebbe quindi al vecchio conio, l’Italia ritornerebbe alla lira.
Ecco cosa John Lloyd, giornalista di Reuters e Financial Times pensa di Matteo Renzi.
Il Primo Ministro italiano Matteo Renzi, il leader più giovane d’Europa, si trova di fronte ad una palude economica dell’Italia che, se non affrontata in modo decisivo nei prossimi mesi, potrebbe far crollare tutta l’Eurozona.
In effetti, se non si affronta lo sconcertante debito pubblico nazionale e i numeri (dolorosi) della disoccupazione, gli italiani nel 2015 potrebbero ritrovarsi con le vecchie lire in mano, con il ritorno alla ribalta anche di marchi tedeschi, franchi francesi, pesetas spagnole e fiorini olandesi.
Quando l’89enne Giorgio Napolitano ha annunciato questa settimana le sue dimissioni nel breve termine a causa della sua età.
Toto Quirinale: Napolitano lascia, ecco i nomi dei probabili candidati alla Presidenza della Repubblica
Napolitano ha esortato gli italiani ad abbracciare l’unità nazionale e la fiducia reciproca e nelle istituzioni italiane.
Le dimissioni incombenti di Napolitano creano un dilemma politico immediato per Renzi:
si possono mettere d’accordo le varie fazioni politiche - notoriamente litigiose - e scegliere un successore accettabile alla Presidenza della Repubblica?
Se Rienzi riuscisse a vincere questa battaglia, si potrebbe anche sperare di riusce a guarire l’economia italiana e ridurre il debito fuori controllo, che si attesta al 132,6% del PIL nel 2013 e si prevede il dato per il 2014, una volta elaborato, ce arrivi al 138%.
Riuscire a fermare l’aumento del debito è il più grande compito del governo di centro-sinistra, per quanto duro, orribile, e impopolare possa essere.
In una recente conferenza stampa, Renzi ha dichiarato che il 2015 sarà l’anno decisivo per l’Italia.
Ha ammesso che non vi è "alcun senso di preoccupazione, stanchezza o sfiducia", ma ha aggiunto che "la parola per il 2015 è la stessa di quella per il 2014 - ritmo, per dare l’idea del cambiamento e di urgenza, fare tutto il possibile in modo che l’Italia possa tornare a giocare il proprio ruolo nel mondo."
I pessimisti sottolineano come nei suoi 10 mesi di mandato, Renzi non sia riuscito a risollevare l’Italia, o almeno di cercare di tirarla fuori dalle sabbie mobili. Ma d’altra parte, il primo ministro sta cercando di aggiustare il tiro.
Renzi è stato paragonato all’’ex primo ministro inglese Tony Blair - con il quale ha pranzato a Roma nel mese di novembre. Quelli di sinistra in Italia considerano Renzi di destra, proprio le stesse accuse ricevute a suo tempo da Blair. Ora il Partito Democratico è stato soprannominato da lvo Diamanti PdR - il Partito di Renzi. L’opposizione all’interno è emarginata, ignorata.
Renzi ha creato consenso tra gli italiani combattendo la corruzione - cresciuta fortemente negli anni di mandato dell’ex presidente del Consiglio Silvio Berlusconi. Ha nominato come commissario anti-corruzione un magistrato ed ex capo della Commissione Antimafia Raffaele Cantone, che la rivista Espresso ha nominato come uomo dell’anno.
L’Espresso scrive che il compito di Raffaele Cantone è enorme: cambiare la mentalità italiana.
Le riforme del lavoro di Renzi hanno spinto i sindacati a manifestare in massa a Roma, ma i cambiamenti che ha istituito - che facilitano i licenziamenti e l’eliminazione dell’esubero di impegati - sono cruciali. E c’è più di un valido motivo per cui queste riforme dovrebbero essere estese anche al settore di pubblico impiego.
Fonte: Reuters.com/opinions
© RIPRODUZIONE RISERVATA