Regionali 2015: le scissioni interne di Forza Italia e PD che potrebbero compromettere la vittoria

Roberto Golino

15 Maggio 2015 - 17:00

Da Tosi a Fitto, passando per Civati. In prossimità delle elezioni, ecco le faide interne ai partiti che rischiano di regalare il successo all’area politica avversaria.

Regionali 2015: le scissioni interne di Forza Italia e PD che potrebbero compromettere la vittoria

Dopo mesi di polemiche e malumori, arriva l’inevitabile frattura all’interno di Forza Italia: Raffaele Fitto lascia il partito, dando vita ad un nuovo progetto politico. 
La scissione era da tempo nell’aria e la prossimità delle elezioni regionali ha agevolato un epilogo dall’esito scontato. 

La nuova realtà politica si chiamerà “Oltre” e avrà il battesimo del fuoco proprio nelle prossime elezioni. 
Una decisione che non sembra impensierire particolarmente Berlusconi, il quale, chiamato ad esprimere il suo punto di vista sulla rottura, ha così commentato la fuoriuscita del dissidente:

"Fitto? Faccia come crede, oggi i problemi sono ben altri".

A correre per la poltrona di governatore della Puglia per la nuova realtà voluta da Fitto sarà Francesco Schittulli, il quale sfiderà Adriana Poli Bortone sostenuta da Forza Italia, Michele Emiliano del PD e Antonella Laricchia del M5S. 

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Una situazione complessa che divide il centrodestra, con il rischio concreto di favorire il candidato del PD. 

La scissione interna al partito di Silvio Berlusconi non è la sola che potrebbe sovvertire alcuni pronostici alla vigilia del voto. 

Fa ancora rumore, infatti, la porta sbattuta da Pippo Civati nel PD
Una decisione arrivata all’indomani del voto sull’Italicum e che già ha registrato una conseguenza importante all’interno del panorama politico italiano. 

Il dissidente PD appoggia la candidatura di Luca Pastorino in Liguria: l’attuale sindaco di Bogliasco, ‘ruberà’ voti al candidato della sinistra, Raffaella Patia, nella corsa alla presidenza della regione. 

A beneficiare di tale situazione, potrebbero essere il candidato di centrodestra Giovanni Toti e - in maniera minore - l’esponente del M5S Alice Salvatore. 

Ad aprire le danze del dualismo all’interno della stessa area politica, tuttavia, è stata la Lega Nord. 
Nel mese di marzo, infatti, si è consumato l’allontanamento dal Carroccio di Flavio Tosi
La ‘colpa’ del sindaco di Verona?
Contrapporre la propria candidatura alla regione Veneto a quella del candidato di Salvini, Luca Zaia. Una provocazione inaccettabile per il segretario della Lega Nord, il quale preso atto della situazione ha comunicato al dissidente l’espulsione del partito. 
Tosi naturalmente non ha ritirato la sua candidatura e ciò potrebbe rimettere in discussione l’annunciata vittoria del Carroccio. 

Aumentano, infatti, le quotazioni di Alessandra Moretti nei sondaggi: l’esponente del PD ha colmato gran parte del gap nei confronti dell’avversario sostenuto dalla Lega e potrebbe seriamente compromettere il successo di Zaia. 

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