Reddito di inclusione, via libera delle Commissioni. Le novità

Stefania Manservigi

3 Agosto 2017 - 10:10

Il reddito di inclusione ha ricevuto il via libera da parte delle Commissioni ed è tornato al Consiglio dei Ministri per l’adozione del decreto legislativo. Ecco le novità.

Reddito di inclusione, via libera delle Commissioni. Le novità

E’ giunto ormai quasi al termine l’iter per l’introduzione del reddito di inclusione.

E’ arrivato infatti il via libera da parte delle Commissioni Lavoro di Camera e Senato allo schema di decreto legislativo che è stato approvato in via preliminare dal Consiglio dei Ministri lo scorso 9 giugno.

Parere favorevole è stato espresso dalle Commissioni sulla nuova misura di contrasto alla povertà, con l’aggiunta di alcune osservazioni che dovranno essere recepite dal Governo che, con il prossimo Consiglio dei Ministri, dovrà approvare il decreto legislativo definitivo.

Il reddito di inclusione, salvo imprevisti, dovrebbe entrare in vigore a partire dal 1° gennaio 2018.

Ma in cosa consiste il reddito di inclusione? Chi potrà usufruirne? Ecco tutte le novità.

Reddito di inclusione: in cosa consiste?

Il reddito d’inclusione consiste alla pari dell’Asdi e del sostegno per l’inclusione attiva in un beneficio economico accompagnato da un progetto personalizzato di attivazione sociale e lavorativa.

Tutti coloro che usufruiranno del reddito di inclusione, dunque, non riceveranno solo un sussidio economico ma verranno inseriti in un programma di reinserimento lavorativo.

Per il momento alla misura verranno destinati circa 2 miliardi di euro, e potranno usufruirne i nuclei familiari con figli minori o disabili, donne in stato di gravidanza o persone ultra cinquantacinquenni in condizione di disoccupazione. L’obiettivo è quello di raggiungere gradualmente tutte le persone che si trovano in condizione di povertà assoluta.

Per poter beneficiare del reddito di inclusione è necessario rispondere a determinati requisiti relativi alla situazione economica: requisito indispensabile per il richiedente è avere un nucleo familiare con un valore dell’ISEE, in corso di validità, non superiore a 6.000 euro e un valore del patrimonio immobiliare, diverso dalla casa di abitazione, non superiore a 20.000 euro.

Per potere accedere al reddito di inclusione (Rei) sarà necessario presentare una dichiarazione ai fini ISEE "precompilata", semplificando le modalità di conseguimento del beneficio. Il REI viene concesso per un periodo non superiore ai 18 mesi e dovranno passare 6 mesi dall’ultima erogazione prima di poterlo chiedere nuovamente.

Reddito di inclusione e Naspi, situazioni di incompatibilità

Il Reddito di inclusione che entrerà in vigore a breve è compatibile con lo svolgimento di un’attività lavorativa, fermi restando i requisiti necessari per richiederlo.

Non è possibile invece richiedere il reddito di inclusione qualora uno dei componenti del nucleo familiare percepisca la Naspi o un altro sussidio contro la disoccupazione.

Reddito di inclusione: i rilievi delle Commissioni

Nel prossimo Consiglio dei Ministri dovrà essere adottato il decreto legislativo sul reddito di inclusione, tenendo in considerazione i rilievi effettuati dalle Commissioni Lavoro.

Le Commissioni chiedono infatti che vengano riviste le limitazioni previste per i lavoratori disoccupati: allo stato attuale il reddito di inclusione è riservato ai disoccupati ultra 55enni il cui stato di inoccupazione derivi da licenziamento o da dimissioni per giusta causa tagliando fuori dal beneficio i lavoratori che abbiano perso l’occupazione a seguito di scadenza del contratto a termine, per dimissioni o per risoluzione consensuale del rapporto.

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