Reddito di cittadinanza: troppi poveri, ora bisogna cambiarlo. Le ipotesi

Teresa Maddonni

05/03/2021

17/05/2021 - 11:21

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Il reddito di cittadinanza è quanto mai necessario di fronte all’aumento dei poveri in Italia, specie tra i minori di 18 anni. Ora bisogna cambiarlo e diverse sono le ipotesi in campo.

Reddito di cittadinanza: troppi poveri, ora bisogna cambiarlo. Le ipotesi

Reddito di cittadinanza: aumentano i poveri in Italia secondo le ultime rilevazioni ISTAT e allora sarebbe necessario cambiarlo.

Le nuove ipotesi arrivano dal governo, che tuttavia, come annunciato con quello che un tempo era il decreto Ristori 5, andrà a rifinanziare il reddito di cittadinanza con 1 miliardo di euro in più nel decreto Sostegno (ex Ristori 5 appunto).

La povertà assoluta in Italia continua a crescere e nel 2020 ha raggiunto il valore più alto negli ultimi 15 anni. Secondo ISTAT sono oltre 2 milioni le famiglie in povertà assoluta in Italia pertanto rivedere il reddito di cittadinanza, come anche rifinanziarlo insieme al reddito di emergenza con il prossimo decreto Sostegno, appare una decisione non rinviabile.

Vediamo quali sono le ultime ipotesi in campo circa il reddito di cittadinanza e una sua possibile riforma secondo la sottosegretaria all’Economia Maria Cecilia Guerra.

Reddito di cittadinanza: le ipotesi per cambiarlo

Il reddito di cittadinanza dovrà inevitabilmente subire una riforma e sarà quindi necessario cambiarlo anche con l’obiettivo di raggiungere le persone maggiormente in difficoltà.

L’aumento della povertà assoluta in Italia impone infatti una riflessione su quello che si può e si deve fare e su come rendere questa misura più efficace.

Già Mara Carfagna ha parlato di rivedere il reddito di cittadinanza, come prima di lei uno dei suoi fautori Luigi Di Maio, separando il sostegno al reddito dalle politiche attive.

Un’altra idea sarebbe quella, con il nuovo ministro del Lavoro Andrea Orlando e già paventata nel Conte II, di eliminare le 18 mensilità di rinnovo per i beneficiari occupabili e comunque garantire una indennità a chi è occupato.

A tornare sulla questione del reddito di cittadinanza è in ultimo la sottosegretaria all’Economia, Maria Cecilia Guerra, in un’intervista ad Avvenire a seguito della pubblicazione dei dati ISTAT sull’aumento della povertà.

“Il primo intervento è togliere il requisito dei 10 anni per gli immigrati ammettendo chiunque abbia un permesso di soggiorno di lungo periodo. L’altra correzione fondamentale è quella di ricalibrare i parametri affinché il reddito di cittadinanza non sia penalizzante per le famiglie con più figli. Anche per evitare che molti minori crescano in condizioni di difficoltà in partenza da cui è difficile uscire in futuro.”

Queste le parole della sottosegretaria che torna su una questione relativa al reddito di cittadinanza già sollevata in diverse occasioni ovvero rivedere i parametri in base a ISEE e scala di equivalenza per non penalizzare le famiglie numerose.

Il reddito di cittadinanza poi, come la sottosegretaria all’Economia ha sottolineato, verrà rifinanziato con il decreto Sostegno.

Reddito di cittadinanza: i numeri della povertà

Cambiare il reddito di cittadinanza e rifinanziarlo per contrastare la povertà che, lungi dall’essere abolita, aumenta.

I dati ISTAT sono allarmanti dal momento che la povertà assoluta è arrivata al valore più alto negli ultimi 15 anni. Le stime preliminari sul 2020 diffuse dall’Istituto rilevano che le famiglie in povertà assoluta hanno superato quota 2 milioni.

Si tratta di 335mila nuclei in più rispetto al 2019 con 5,6 milioni di persone coinvolte 1 milione in più rispetto all’anno precedente. L’aumento della povertà assoluta è:

  • maggiore al Nord con 218mila famiglie coinvolte;
  • al Sud i poveri sono 186mila in più ed è qui l’incidenza maggiore di povertà;
  • 53mila famiglie al Centro per 128mila persone in più rispetto al 2019.

Aumenta anche l’incidenza della povertà tra i minori di 18 anni passando all’11,4% del 2019 al 13,6% del 2020. In Italia sono 1 milione e 346mila i ragazzi e bambini poveri con un incremento di 209mila unità rispetto al 2019.

L’aumento della povertà rientra anche in un calo della spesa dei consumi per le famiglie rilevato da ISTAT. Nel 2020 la spesa media mensile è tornata a 20 anni fa, 2.328 euro rispetto ai 2.560 euro del 2019.

Di fronte a questi dati impietosi un intervento sul reddito di cittadinanza per aiutare chi davvero è in difficoltà sembra doveroso.

Intanto con il decreto Sostegno, non sappiamo se con gli stessi requisiti, dovrebbe essere rinnovato anche il reddito di emergenza, sostegno per molti in un momento di crisi.

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