Reddito di Cittadinanza anche agli immigrati: cosa c’è di vero

Antonio Cosenza

27/03/2021

23/11/2021 - 12:20

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Il Reddito di Cittadinanza verrà esteso agli immigrati residenti in Italia da meno di 10 anni? Per il momento quella di Pasquale Tridico (Presidente dell’Inps) è solo una proposta.

Reddito di Cittadinanza anche agli immigrati: cosa c’è di vero

È scoppiata una nuova polemica sul Reddito di Cittadinanza dopo le parole del Presidente dell’Inps, Pasquale Tridico, il quale ha parlato della possibilità di estendere il beneficio a tutti gli stranieri residenti in Italia.

Parole che guardano alla possibilità di estendere la platea dei beneficiari del Reddito di Cittadinanza: i dati, infatti, ci dicono che c’è un notevole numero di persone che, pur vivendo in una condizione di povertà, non sono riuscite ad accedere al sostegno. Per questo motivo si sta valutando da tempo un cambio dei requisiti, ad esempio rivedendo il criterio dell’ISEE o anche aprendo agli immigrati che risiedono da poco tempo in Italia.

Reddito di Cittadinanza: chi può farne richiesta oggi

Oggi, infatti, possono fare richiesta del Reddito di Cittadinanza solamente a coloro che:

  • sono in possesso della cittadinanza italiana o di Paesi facenti parte dell’Unione Europea, ovvero un suo familiare che sia stato titolare del diritto di soggiorno o del diritto di soggiorno permanente, ovvero cittadino di Paesi terzi in possesso del permesso di soggiorno UE per soggiornanti di lungo periodo;
  • inoltre, bisogna essere residente in Italia per almeno 10 anni, di cui gli ultimi 2 - considerati al momento della presentazione della domanda - in modo continuativo. La residenza deve essere continuativa per tutto la durata dell’erogazione del beneficio.

Questo requisito ha impedito a molti stranieri residenti in Italia di fare domanda del Reddito di Cittadinanza, in quanto non risiedono nel nostro Paese da almeno 10 anni. Un criterio che - è bene ricordare - venne introdotto su pressione della Lega (allora al Governo con il Movimento 5 Stelle) che temeva appunto che il Reddito di Cittadinanza potesse essere percepito anche dai stranieri residenti di breve periodo.

Reddito di Cittadinanza agli stranieri: cosa ha chiesto Pasquale Tridico

Secondo il Presidente dell’Inps, Pasquale Tridico, è arrivato il momento di “riformare il Reddito di cittadinanza”, partendo dal riconoscere maggiori risorse alle famiglie numerose.

Ma non solo: secondo il Presidente dell’Istituto, infatti, sarebbe arrivato il momento di ridurre i paletti per gli immigrati. Il requisito per cui uno straniero regolarmente residente in Italia debba esserlo da almeno 10 anni per poter richiedere il Reddito di Cittadinanza, infatti, è un unicum in Europa e “troppo discriminatorio”. Per questo Tridico ha fatto appello al Governo affinché questa limitazione possa essere cancellata al più presto.

Tridico è ben consapevole delle polemiche che inevitabilmente scaturiranno dalle sue parole, ma non se ne preoccupa:

Per formazione culturale mi occupo di sistemi economici comparati, faccio confronti con le migliori esperienze nei Paesi avanzati. Le decisioni e le legittime riflessioni politiche non spettano a me.

Polemiche che, ovviamente, non sono mancate. Secondo il leader di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, infatti, “siamo al delirio più totale”, in quanto è impensabile avanzare adesso una tale richiesta nel mentre “le attività chiudono e i cittadini sono totalmente insoddisfatti delle briciole stanziate dal Dl Sostegni”.

Il Reddito di Cittadinanza verrà dato agli immigrati?

Va detto che quella di Pasquale Tridico è solamente una proposta e che il Presidente dell’Inps non ha alcun potere decisionale a riguardo. Ogni decisione a riguardo, quindi, spetterà al Governo Draghi, il quale in questi giorni ha istituito la cabina di regia che avrà il compito di valutare cosa ha funzionato (e cosa no) per il Reddito di Cittadinanza e in tal caso di effettuare dei correttivi.

Per il momento, quindi, il requisito dei 10 anni in Italia non è in discussione, ma se ne riparlerà. Molto, comunque, dipenderà dalle risorse a disposizione: se queste continueranno ad essere limitate, con la platea dei beneficiari che nel frattempo aumenta, è molto difficile che si interverrà per estenderla.

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