Reato di calunnia: definizione, significato, prescrizione e pena

Isabella Policarpio

20 Dicembre 2019 - 16:03

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Cos’è il reato di calunnia: qui un approfondimento su pene, prescrizione e disciplina della calunnia nella legislazione italiana. Spiegazione e significato dell’articolo 368 del Codice penale.

Reato di calunnia: definizione, significato, prescrizione e pena

La calunnia è molto più di una menzogna o di una offesa; essa infatti è un vero e proprio reato, e come tale punibile con la reclusione in carcere. Il delitto di calunnia si ha quando una persona accusa ingiustamente un’altra della commissione di un reato, con atti e fatti che potrebbero compromettere la sua posizione nei confronti della Giustizia.

La calunnia è mirata a ledere la posizione o la reputazione altrui con false accuse, ma non solo, compromette anche l’attività della Polizia giudiziaria e dei pm, in quanto costringe a svolgere delle investigazioni inutili, magari togliendo spazio ad indagini che invece sarebbero necessarie.

Una condotta quindi dalla elevata gravità. Vediamo le caratteristiche di questo reato, in modo da riconoscerlo e sapere come comportarsi.

IL REATO DI CALUNNIA

Reato di calunnia: la definizione del Codice penale

Per spiegare con precisione cosa sia la calunnia bisogna andare a guardare il dettato dell’articolo 368 del Codice penale, che si trova nella parte dedicata ai delitti contro la pubblica amministrazione. recita quanto segue:

“Chiunque, con denuncia [c.p.p. 333], querela [c.p.p. 336], richiesta [c.p.p. 342] o istanza [c.p.p. 341], anche se anonima o sotto falso nome, diretta all’Autorità giudiziaria o ad un’altra Autorità che a quella abbia obbligo di riferirne o alla Corte penale internazionale, incolpa di un reato taluno che egli sa innocente, ovvero simula a carico di lui le tracce di un reato, è punito con la reclusione da due a sei anni.”

Calunniare qualcuno, quindi, dal punto di vista giuridico non è semplicemente attribuire falsamente una condotta, ma serve che il colpevole si sia mosso concretamente nel denunciare o querelare una persona innocente. Il calunniatore, inoltre, affinché ci sia il reato, deve essere consapevole della menzogna, quindi deve conoscere l’innocenza della persona calunniata.

Attenzione quindi a non fare confusione; spesso la calunnia viene confusa con la diffamazione e l’ingiuria che invece sono condotte diverse. Qui la differenza tra calunnia, diffamazione e ingiuria.

Calunnia, cosa si rischia: ecco la pena

Passiamo alle sanzioni. Come abbiamo visto per il reato di calunnia la pena è la reclusione da un minimo di due anni ad un massimo di sei; ci sono però delle circostanze aggravanti che causano l’innalzamento delle pene, ovvero quando il reato di cui la persona viene falsamente accusata è punito con:

  • la detenzione superiore a cinque anni, in questo caso la pena per il calunniatore va dai quattro ai dodici anni;
  • l’ergastolo, in questo caso la pena per il calunniatore va da sette a venti anni.

Calunnia formale e calunnia materiale: le differenze

Dottrina e giurisprudenza dividono il reato di calunnia in due fattispecie in base alla diversità di condotta: il delitto di calunnia formale e il delitto di calunnia materiale.

Per calunnia formale si intende la condotta di chi denuncia o querela (anche in forma anonima) un fatto qualificabile come reato ma non esistente.

La calunnia materiale, invece, si ha quando il colpevole simula tracce del reato in modo da far orientare il corso delle indagini su una persona innocente. Gli indizi e le prove in questione devono essere attribuite alla persona incolpata in modo inequivocabile.

In entrambi i casi deve essere la coscienza e la volontà di attribuire un reato falso, quindi il dolo specifico del calunniatore.

Reato di calunnia, quando si prescrive

Anche il delitto di calunnia cade in prescrizione, vale a dire che il decorso del tempo estingue il reato. Per calcolare la prescrizione della calunnia occorre andare a guardare la pena massima prevista dal codice all’articolo 368, che come abbiamo visto è di sei anni.

Quindi salvo interruzioni, la calunnia si prescrive dopo 6 anni.

Cosa fare se sono vittima di calunnia

Chi si trova dall’altra parte, ovvero quella della persona accusata falsamente può, anzi deve, denunciare il fatto alle autorità e quindi sporgere una controdenuncia contro il calunniatore. Sarò la polizia giudiziaria a fare tutte le indagini necessarie per verificare se effettivamente il reato contestato ci sia stato oppure no. A tal proposito ti potrebbe interessare la nostra guida su Come denunciare una calunnia.

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# Reato

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