Protocollo di Kyoto: cos’è e quali Paesi aderiscono

Auden Bavaro

13 Maggio 2021 - 11:58

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Protocollo d Kyoto: gli accordi tra Paesi per porre un argine ai cambiamenti climatici e soccorrere un ambiente sempre più fragile passano attraverso impegni sanciti e programmi dettagliati. Quali sono e chi ha aderito.

Protocollo di Kyoto: cos’è e quali Paesi aderiscono

Il Protocollo d Kyoto è uno degli strumenti operativi per correre in soccorso dell’ambiente circostante, per cercare di garantire al pianeta uno stato di salute migliore rispetto a quello attuale. Alla base degli accordi tra Paesi per prevenire il peggioramento delle condizioni climatiche, vi è la consapevolezza che le attività umane e antropiche in generale abbiano inciso in modo negativo sulla salvaguardia degli spazi naturali che abitiamo e da cui siamo circondati.

Le tematiche ambientali e l’attenzione ai cambiamenti climatici, con particolare riferimento al surriscaldamento globale, sono argomenti dai quali non è possibile prescindere. La salvaguardia del pianeta deve essere una missione comune e non c’è dubbio che ognuno debba fare la propria parte. Proprio per far fronte a queste esigenze è stato ideato il Protocollo di Kyoto, un documento sottoscritto da diversi Paesi per cercare di fermare i cambiamenti climatici.

Di seguito vediamo cos’è il Protocollo di Kyoto, quali sono i Paesi che lo hanno sottoscritto e quali obiettivi persegue.

Protocollo di Kyoto: cos’è e come nasce

L’impegno del singolo, anche se doveroso, non è sufficiente per cambiare la situazione ambientale e per questo sono stati istituiti accordi istituzionali che vincolano le nazioni aderenti al rispetto di determinati principi per il raggiungimento di un target comune. Uno di questi accordi è il Protocollo di Kyoto che si classifica come il primo vero accordo internazionale sul clima, precursore del più recente e noto accordo di Parigi, firmato nel 2015.

Il Protocollo di Kyoto nasce in seguito alla United Nations framework convention on climate change, la Convenzione delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (UNFCCC), firmata a Rio De Janeiro nel 1992 durante lo storico Summit sulla terra, che entra in funzione nel 1994. Per mettere in atto questo trattato, nel 1997 a Kyoto, Giappone, è stato messo a punto l’omonimo protocollo. Pubblicato l’11 dicembre dello stesso anno, il trattato è entrato in vigore solo qualche anno dopo, il 16 febbraio del 2005, grazie alla ratifica da parte della Russia.

Con l’aumento dei gas serra nell’atmosfera e un livello di emissioni dichiarato pericoloso per il Pianeta, il Protocollo di Kyoto è dunque uno strumento giuridico intenzionale per combattere i cambiamenti climatici. Il suo scopo è quello di stabilire per i Paesi aderenti obiettivi vincolanti e precisi in merito alla limitazione e riduzione dei gas che aumentano l’effetto serra.

Protocollo di Kyoto: gli obiettivi

Nello specifico l’obiettivo del Protocollo di Kyoto era la riduzione di almeno il 5% tra il 2008 e il 2012, rispetto alle emissioni del 1990 di ciascun Paese. Per andare ancor più nello specifico, i gas incriminati e oggetto del target da raggiungere sono:

  • biossido di carbonio (CO2),
  • esafluoro di zolfo (SF6),
  • idrofluorocarburi (HFC),
  • metano (CH4),
  • perfluorocarburi (PFC),
  • protossido di azoto (N2O).

Per raggiungere l’obiettivo stabilito, i Paesi aderenti avevano a disposizione tre metodi, chiamati “Meccanismi Flessibili”: International emissions trading, Clean Development Mechanism, Joint implementation. Tradotti in pratica sono: la possibilità di scambio dei diritti di emissioni tra Paesi, la possibilità di compensare le proprie emissioni con dei progetti di “sviluppo pulito” in altri Paesi, l’unione delle forze tra Paesi aderenti per abbattere le emissioni.

In seguito, grazie all’emendamento di Doha, il Protocollo di Kyoto è stato aggiornato con l’introduzione di nuovi impegni e con l’aggiornamento dell’elenco dei gas serra, per un lasso di tempo che è durato fino al 31 dicembre 2020.

Protocollo di Kyoto: quali Paesi aderiscono

Per quanto riguarda i Paesi che aderiscono, il Protocollo coinvolge i Paesi industrializzati ed esclude quelli in via di sviluppo. I Paesi che hanno originariamente sottoscritto il Protocollo sono 193, mentre quelli che attualmente vi aderiscono sono 191 più un’organizzazione. Tra i grandi assenti rispetto agli aderenti ci sono gli Stati Uniti, che non hanno mai ratificato l’accordo, mentre il Canada è stato il primo paese a uscirne.

Un peso determinate ha avuto invece la Russia che, come anticipato, ha permesso l’entrata in vigore del trattato. Il Protocollo di Kyoto poteva infatti entrare in vigore quando la somma delle emissioni dei Paesi aderenti avesse superato il 55% per cento di quelle totali, cosa che è avvenuta con la ratifica da parte della Russia.

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