Profit warning: cos’è? Ecco come comportarsi in caso di allarme utili

Flavia Provenzani

24/01/2018

26/01/2018 - 12:58

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Il profit warning, o allarme utili, è uno degli eventi più nefasti sul mercato azionario per una società. Ecco cos’è e come comportarsi.

Profit warning: cos’è? Ecco come comportarsi in caso di allarme utili

Cos’è il profit warning e come comportarsi quando una società lancia un allarme sugli utili?
Può succedere che una azienda comunichi al mercato una revisione degli utili prima della pubblicazione della trimestrale: quando il dato è negativo, la società può scegliere di preparare gli azionisti lanciando un profit warning, quando, invece, il dato è positivo aumenta sul titolo azionario l’interesse all’acquisto.

Quali sono le reazioni sul grafico a seguito di un profit warning e come comportarsi se si è esposti al titolo della società che lo emette?

Cos’è il Profit Warning

Il “profit-warning” è l’allarme sugli utili.
Un evento simile è considerato dagli operatori una vera sciagura, tanto che generalmente le reazioni sono di sell-off o panic-selling.

Come comportarsi in caso di allarme sugli utili?

Se non abbiamo una posizione sul titolo, il modo ideale di comportarsi è quello di raccogliere il maggior numero di informazioni possibili, analizzare i pro e contro dell’operazione e cercare di valutare se la pressione sul titolo è giustificata o meno.

Una volta fatte queste considerazioni è opportuno attendere che il prezzo riesca a stabilizzarsi poiché è probabile che per qualche giorno possano susseguirsi movimenti di rimbalzo repentino seguiti da nuove scivolate, o più probabilmente ulteriori discese. È opportuno cercare di limitare il più possibile i danni dovuti alla volatilità.

Se invece sul titolo abbiamo una posizione, ci troveremo in una situazione spiacevole, dove tutto ciò che abbiamo detto va valutato in un brevissimo lasso di tempo e dove dobbiamo decidere se uscire dal titolo completamente oppure venderne una parte per mediare in futuro o semplicemente attendere per poi mediare.

Tentare di fare una media sul crollo è forse la cosa più sbagliata che c’è, anche se possono sussistere delle giuste motivazioni come un’eccessiva pressione. Di conseguenza, se riteniamo questo movimento ingiustificato o eccessivo, potremmo optare per non vendere ed attendere per mediare i nostri prezzi.

Al contrario, se riteniamo la pressione giustificata, sarà opportuno uscire del tutto o almeno in parte dal titolo, anche in funzione di quanto è la nostra esposizione e valutare un rientro o una media solo in un secondo momento quando la situazione sarà stata stabilizzata.

Reazioni al profit warning: esempi

Di seguito riporto alcuni esempi di comportamenti di titoli dopo un profit warning.

Nel grafico sottostante possiamo notare come il titolo Saipem, quando la società ha annunciato un profit warning (fine gennaio 2013), a seguito della prima giornata ad elevata volatilità abbia impiegato tutto il mese di febbraio per stabilizzarsi e accennare un primo timido rimbalzo (cerchio blu).

In questo secondo grafico, invece, possiamo notare come, ancora Saipem, dopo un altro profit warning abbia continuato a scendere per otto sedute prima di cercare di stabilizzarsi e digerire la perdita (cerchio blu).

Il terzo grafico serve a focalizzare l’attenzione sulla volatilità: osserviamo come nel giorno del profit warning il titolo crea una candela molto più ampia rispetto al prezzo di chiusura reale successivo, segnale di un tentativo per il recupero dei prezzi.
Questo movimento è però da considerare un fuoco di paglia: nella sessione successiva, dopo un’apertura positiva, prevalgono ancora le vendite.

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