Goldman Sachs definisce la riunione a Doha tra i produttori OPEC (e non) “controproducente”. Il prezzo del petrolio gira subito in negativo.
Il prezzo del petrolio torna a salire velocemente.
Tuttavia, Goldman Sachs, influente banca di investimento, ha gettato acqua fredda sull’ottimismo in attesa della riunione tra i maggiori produttori di petrolio a Doha per congelare i livelli di produzione.
Aggiornamento: il prezzo del petrolio ha raggiunto i massimi del 2016 sulle voci che Russia e Arabia Saudita avrebbero già trovato un’intesa sul blocco della produzione prima della riunione di domenica.
E se un accordo tra i Paesi produttori a Doha , capitale del Qatar, fosse negativo per il prezzo del petrolio?
Una possibile riduzione della produzione di petrolio, in questo contesto, sarebbe controproducente per Goldman Sachs.
Il WTI scambia a +0.71% a 42.06, mentre il Brent guadagna l’1.05% a 43.25.
La casa di affari ha una visione chiara sul prezzo del petrolio e sul mercato che ne regola l’andamento: ci sono voluti mesi prima che le dinamiche di domanda e offerta iniziassero a muovere i primi passi verso un equilibrio e una brusca modifica ai livelli di output ora potrebbe avere conseguenze importanti sul prezzo del petrolio.
"(Un taglio della produzione potrebbe) non avere molto senso, dal momento che ci sono voluti circa 18 mesi affinché iniziasse un processo di ribilanciamento".
Secondo gli analisti di Goldman Sachs, infatti, una qualsiasi modifica ai livelli attuali di produzione potrebbe essere controproducente per il prezzo del petrolio.
Prezzo del petrolio: nessuna sorpresa in vista dal meeting di Doha
La riunione dei principali paesi produttori di petrolio a Doha del 17 aprile non ha in serbo alcuna sorpresa per il mercato e per il prezzo del petrolio, secondo la nota di lunedì di Goldman Sachs.
Secondo programma, alla riunione parteciperanno sia i membri del OPEC che alcuni paese esterni al cartello economico.
Un congelamento dei livelli di produzione ai numeri attuali potrebbe rallentare la ricerca di equilibrio sul prezzo del petrolio, dato che la media della produzione di Russia ed OPEC nel 2016 rimane vicina a 40.5 milioni di barili al giorno.
Goldman sostiene che il bilanciamento del prezzo del petrolio potrà avvenire solo se la quotazione rimarrà bassa.
Secondo la banca, il prezzo del petrolio non riuscirà a superare i 35 dollari al barile nel secondo trimestre 2016.
Petrolio a 35 dollari. Ok, il prezzo è giusto
Secondo Goldman, quota 35 dollari al barile è il prezzo giusto per il mercato dell’oro nero in questo momento storico.
Un prezzo del petrolio a 35 dollari al barile è abbastanza basso da far continuare il calo di produzione, che ci si aspetta che regoli l’offerta mondiale di greggio e che risollevi il prezzo del petrolio.
Tuttavia, la quotazione sarebbe ancora al di sopra del costo di produzione delle società statunitensi.
Il prezzo del petrolio sotto i 35 dollari, secondo la tesi di Goldman, può evitare una ripresa del settore dello shale oil negli USA e in seguito aiutare la quotazione a salire a 55-60 dollari al barili il prossimo anno.
Tuttavia, nei prossimi mesi, la produzione statunitense deve necessariamente diminuire per sostenere un’ascesa del prezzo del petrolio.
"La nostra view per una ripresa del prezzo del petrolio nel 2017 è contingente ad un calo della produzione di petrolio degli Stati Uniti", scrivono gli analisti della banca.
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