Prezzo del petrolio può ancora rompere quota $50? Previsioni maggio 2016

Flavia Provenzani

03/05/2016

Prezzo del petrolio in discesa, l’OPEC aumenta la produzione. Previsioni maggio 2016: il prezzo del petrolio può salire ancora oltre i 50 dollari?

Prezzo del petrolio può ancora rompere quota $50? Previsioni maggio 2016

Il prezzo del petrolio torna a scendere nella sessione di martedì: aumenta la paura per l’eccesso di offerta nel Medio Oriente.

Ma quali cambiamenti dei fondamentali sul prezzo del petrolio aspettarsi a maggio 2016? Il rally del prezzo del petrolio può tornare e proseguire fino ad oltre i 50 dollari o le previsioni sulla quotazione parlano di uno stop del rialzo?

Prezzo del petrolio in calo, aumenta produzione OPEC

Il prezzo del petrolio Brent con consegna a luglio è attualmente in ribasso dello 0.33% a quota $45.48, mentre il greggio statunitense (il WTI) con consegna a giungo è in discesa dello 0.80% sul New York Mercantile Exchange a quota $44.40 al barile.

Dall’inizio di maggio, il prezzo del petrolio Brent è ribasso di circa il 5%. Gli analisti spiegano che il cambiamento del mese di riferimento da giugno a luglio è uno dei fattori principali che spiega la discesa della quotazione del greggio.

Ma ad alimentare l’attuale discesa del prezzo del petrolio è la forza dei dati sulla produzione di petrolio dell’OPEC: secondo gli ultimi dati del cartello, ad aprile i paesi membri hanno aumentato la produzione di 170.000 barili al giorno rispetto al mese precedente per una produzione giornaliera totale di 32.64 milioni di barili.

Ad aggiungersi ai fattori ribassisti sul prezzo del petrolio arrivano i dati della Russia: la produzione di aprile è stata di 10,84 milioni di barili al giorno, poi al di sotto dei massimi di 30 anni segnati a marzo a 10,91 milioni di barili al giorno.

Tuttavia, vi sono diversi fattori all’interno del mercato che possono offrire un supporto al prezzo del petrolio, che nel mese di maggio 2016 potrebbero ancora portare la quotazione sopra i 50 dollari.

Il dollaro continua a scendere nel mercato del Forex, il che rende più conveniente l’acquisto di petrolio per i titolari di valuta estera, e gli ultimi dati dell’ICE exchange di Londra mostrano che i trader continuano ad avere fiducia sul futuro del prezzo del petrolio.

Le posizioni long sul prezzo del petrolio, ovvero le scommesse su un futuro rialzo della quotazione, rimangono a livelli record.

Ecco le previsioni sul prezzo del petrolio, tra i fattori fondamentali, le ultime notizie e le aspettative per il mese di maggio 2016.

Prezzo del petrolio: previsioni maggio 2016

La scorsa settimana le notizie ad impatto sul prezzo del petrolio non sono state positive ma la quotazione è riuscita comunque a salire, chiudendo la performance settimanale a $45.92, per un rialzo di ben il 5.0%.

Il prezzo del petrolio potrebbe anche avere altro spazio di salita ma dei nuovi aumenti saranno difficili e poco sostenibile finché la domanda e l’offerta non torneranno in un punto di equilibrio.
Le previsioni dicono che questo avverrà attorno la metà del 2017.

Prezzo del petrolio verso oltre $50? Previsioni maggio 2016

Il prezzo del petrolio è riuscito a registrare un forte rialzo e ad abbandonare i minimi dell’11 febbraio a $26.05 fino ad arrivare alla quotazione attuale attorno ai $46, per un rialzo di circa il 76%.

I minimi registrati sul mercato del petrolio lo scorso febbraio sembrano ormai lontani ma un ritorno nel range $35-$45 sembra la previsione più probabile e sostenibile, soprattutto per il mese di maggio 2016.

Tuttavia, le previsioni sulla produzione mondiale del petrolio parlando di una continuazione dei livelli di offerta al di sopra della domanda: il mercato non prevede il raggiungimento dell’equilibrio domanda/offerta prima della metà del 2017.

E a quel punto, le scorte di petrolio mondiali saranno ai massimi assoluti e il prezzo del petrolio non potrà non rispecchiare questi livelli critici.

Se il prezzo del petrolio dovesse davvero raggiungere e superare quota 50 dollari al barile prima che il mercato raggiunga l’equilibrio domanda e offerta, con molta probabilità assisteremmo ad un aumento della produzione di shale oil statunitense, che potrebbe poi esercitare una pressione ribassista sul prezzo del petrolio prima di arrivare a metà 2017.

Prezzo del petrolio: le ultime notizie sui livelli di produzione

L’aggiornamento delle previsioni sull’economia del Medio Oriente e dell’Asia centrale del FMI - pubblicato il 25 aprile - mostra con quanta urgenza i paesi della regione debbano diminuire la dipendenza dal petrolio e accelerare sulle riforme per poter sostenere il prezzo del petrolio ai livelli attuali.

Il crollo del prezzo del petrolio, secondo i calcoli del FMI, ha portato ad una perdita di 390 miliardi di dollari sui ricavi dalle esportazioni di petrolio nel 2015.

All’interno delle previsioni dell’Arabia Saudita verso il 2030 il vice principe ereditario Mohammed bin Salman ha presentato un piano che cerca di tagliare la dipendenza dell’economia dalle esportazioni di petrolio diversificando l’economia, aumentando i ricavi non provenienti dal petrolio e tagliando le spese.

Gli ultimi dati dell’Energy Information Administration mostrano l’Iraq, il secondo produttore più grande dell’OPEC, impegnato in un aumento della produzione da 2,6 milioni di barili al giorno nel 2011 a quasi 4,1 milioni di barili al giorno nel 2015. Nonostante il recente aumento, l’analisi riferisce che il governo iracheno ha abbassato i target di produzione di petrolio futuri e tagliato i piani di investimento.

Sul fronte della produzione statunitense, l’EIA ha aggiornato le sue previsioni per il 2017: la produzione di petrolio scenderà da 9,43 milioni di barili al giorno nel 2015 a 8,59 milioni nel 2016 e a 8,04 milioni nel 2017.

L’EIA ha dichiarato che il forte calo del del petrolio iniziato il quarto trimestre del 2014 ha avuto un effetto significativo sulla attività di perforazione negli Stati Uniti, causando un calo della produzione. Le attese sono per una continuazione della discesa del numero di impianti in funzione negli Stati Uniti fino a metà del 2016, per poi tornare lievemente a salire negli ultimi mesi dell’anno e nel 2017.

Accesso completo a tutti gli articoli di Money.it

A partire da
€ 9.90 al mese

Abbonati ora

Iscriviti a Money.it