Prezzo del petrolio, le previsioni della settimana: negli USA aumentano gli impianti di estrazione, in Russia le aziende aderiscono ai tagli alla produzione decisi con l’OPEC.
L’accordo sui tagli alla produzione all’interno dell’OPEC e con i Paesi non OPEC ha segnato una svolta storica per quanto riguarda il prezzo del petrolio. In pochi giorni i prezzi del barile sono risaliti di una decina di dollari.
Notevole la differenza rispetto a un anno fa, quando il prezzo del petrolio aveva toccato i 30 dollari. In questo momento su ICE il petrolio Brent sale dello 0,43% per essere scambiato a 55.45 dollari per barile. Il prezzo del petrolio WTI si muove invece a +0,71% a quota 52,27 dollari al barile.
Nel corso della settimana il greggio Brent di Londra è salito di 88 centesimi (+1,6%). Il greggio con consegna a febbraio sul New York Mercantile Exchange è aumentato di 98 centesimi (+1,9%) a 52,95 dollari al barile, sfiorando i massimi di un anno e mezzo di 54.51 toccati lo scorso 12 dicembre.
Sempre nella settimana che ci siamo appena lasciati alle spalle il greggio di New York ha visto una crescita di 40 centesimi, pari allo 0,8%.
Prezzo del petrolio: previsioni
Secondo l’Agenzia internazionale dell’energia e altri analisti, prima dell’accordo sui tagli alla produzione (1,2 milioni da parte del cartello e 558mila barili da Russia e gli altri Paesi non OPEC) il mercato petrolifero si sarebbe riequilibrato entro la fine del 2017. Ma la svolta di inizio dicembre è destinata a velocizzare tale processo.
Anzi, l’ipotesi che si possa assistere a un deficit di offerta entro la prima metà del prossimo anno non è da escludere. Secondo l’IEA, infatti, il mercato “potrebbe andare in deficit su una produzione stimata di 0,6 milioni di barili al giorno”.
Prezzo del petrolio: Russia e Kuwait pronti a taglio produzione
Alexander Novak, ministro russo dell’Energia, ha affermato che le aziende in Russia hanno aderito ai tagli della produzione in base agli accordi presi da Mosca con l’OPEC.
Tagli confermati anche dal Kuwait, che ha informato i propri acquirenti delle novità a partire da gennaio 2017. Tuttavia si teme per l’aumento della produzione da parte di altri produttori. I Paesi in questione sono Libia e USA.
Prezzo del petrolio: occhio ai dati USA
Negli Stati Uniti - stando a un rapporto diffuso da Baker Hughes - gli impianti di estrazione sono saliti a 510 (+12 unità). Domani l’American Petroleum Institute rilascerà il rapporto settimanale sulle scorte di greggio, mentre mercoledì la U.S. Energy Information Administration diffonderà il sulle scorte di greggio e benzina.
Venerdì 23 dicembre sarà la volta dei dati settimanali sul numero degli impianti di estrazione attivi negli USA a cura di Baker Hughes.
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