Prezzo del petrolio greggio ai minimi di 1 settimana; attesa per la riunione dell’OPEC

Flavia Provenzani

4 Giugno 2015 - 16:04

In calo il prezzo del petrolio sull’attesa dell’esito della riunione dell’OPEC di venerdì: la produzione rimarrà invariata a più di 30 milioni di barili al giorno?

Prezzo del petrolio greggio ai minimi di 1 settimana; attesa per la riunione dell’OPEC

Il prezzo del petrolio è sceso ai minimi di una settimana giovedì; è alta l’attesa per l’esito della riunione chiave della Organizzazione dei Paesi Esportatori di Petrolio (OPEC) a Vienna di venerdì.

Sull’ICE Futures Exchange di Londra, il petrolio Brent con consegna a luglio ha colpito il minimo intraday a 62,87 dollari al barile, il livello più debole dal 29 maggio, prima di essere scambiato a 62,91 dollari, in calo di 89 centesimi, o 1,4%.

Solo ieri, il prezzo del Brent a Londra era sceso di 1,69 dollari, o 2,58%, per chiudere a 63,80 dollari dopo che un membro dell’OPEC ha dichiarato che il "consensus" tra i Paesi dell’area del Golfo dell’OPEC vede i livelli di produzione invariati a più di 30 milioni di barili al giorno, nonostante le attuali preoccupazioni per le vastissime riserve mondiali di petrolio.

Sul New York Mercantile Exchange, il greggio con consegna a luglio è sceso a un minimo giornaliero di 58,61 dollari, livello che non si vedeva dal 29 maggio, prima di essere scambiato a 58,63 dollari, in calo di 1,01 dollari, o 1,69%.

Mercoledì, i prezzi del petrolio sul Nymex hanno perso 1,62 dollari, o 2,64%, fino a chiudere a 59,64 dollari, nonostante i dati positivi sulle giacenze di petrolio negli Stati Uniti.

La Energy Information Administration degli Stati Uniti ha riferito nel suo report settimanale che le scorte di petrolio greggio sono diminuite di 1,9 milioni di barili la scorsa settimana, il quinto calo settimanale consecutivo.

Gli analisti attendevano un calo nelle riserve di petrolio statunitense di 1,7 milioni di barili, mentre l’American Petroleum Institute ha registrato un incremento di 1,8 milioni di barili.

Il totale delle giacenze di petrolio negli Stati Uniti si attesta a 477,4 milioni di barili, rimanendo vicino a livelli record degli ultimi 80 anni.

Nel frattempo, lo spread tra il i contratti del greggio WTI e quelli del Brent si attesta a 4,12 dollari al barile, rispetto a 4,16 dollari della chiusura degli scambi di mercoledì.

Sul mercato delle valute, l’indice del dollaro USA è salito dello 0,15% a 95.49, allontanandosi dai minimi di due settimane a 94.68 colpito nella prima parte della giornata.

Il dollaro USA ha riguadagnato terreno dopo che il Dipartimento del Lavoro ha dichiarato che il numero di persone ad aver inoltrato richiesta di sussidio di disoccupazione è diminuito 8.000 unità la settimana scorsa, per un totale di 276.000. Gli analisti si aspettavano che le richieste diminuissero solo di 5.000 a 279.000.

Gli investitori ora rimangono in attesa del report sull’occupazione negli Stati Uniti con la pubblicazione dei Non-Farm payrolls di venerdì, che secondo le previsioni dovrebbe mostrare un aumento di 225.000 posti di lavoro nel mese di maggio, a seguito di un aumento di 223.000 nel mese di aprile.

Leggi la guida al trading sui Non-farm payrolls di maggio.

Un risultato più forte delle aspettative servirebbe da sostegno alla speculazione sulla tempistica del rialzo dei tassi di interesse da parte della Federal Reserve, mentre un risultato più debole potrebbe pesare sul dollaro.

I recenti market mover sull’economia degli Stati Uniti hanno mostrato una ripresa della forza della crescita dopo la contrazione registrata nel primo trimestre dell’anno, alimentando l’aspettativa che la Federal Reserve possa aumentare i tassi di interesse nel mese di settembre.

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