Prezzo del petrolio: accordo OPEC non servirà a niente (o quasi)

Flavia Provenzani

19/08/2016

Il prezzo del petrolio continua a salire sulla speranza di un accordo dell’OPEC ma, anche se avvenisse, l’impatto sulla quotazione potrebbe essere limitato.

Prezzo del petrolio: accordo OPEC non servirà a niente (o quasi)

Il prezzo del petrolio continua a salire sulla speranza di un accordo dell’OPEC sulla produzione ma, se anche avvenisse, l’impatto dell’intesa sui livelli di output potrebbe avere un effetto sul prezzo del petrolio più limitato di quanto atteso dal mercato.

Anche con un accordo sulla produzione dell’OPEC con la Russia, in occasione della riunione straordinaria di settembre in Algeria, gli effetti positivi sul prezzo del petrolio saranno ben diversi da quelli che si sarebbero potuti registrare ai tempi della scorsa riunione, quattro mesi fa.

Il prezzo del petrolio è aumentato di circa il 10% da quando l’OPEC ha annunciato una riunione informale nella capitale algerina il mese prossimo, alimentando la speculazione che il cartello economico possa finalmente trovare un accordo sulla produzione e congelare i livelli di output, cosa che non è riuscito a fare lo scorso aprile.

Ad oggi l’Iran potrebbe anche decidere di cedere e partecipare all’accordo sulla produzione dato che i suoi livelli di produzione sono ormai molto vicini ai livelli pre-sanzione: è questa l’opinione di alcuni analisti, fattore che rende molto più probabile un raggiungimento di un accordo a settembre, ma che rende l’intesa di impatto assai minore.

"Un congelamento a 34 milioni di barili al giorno non è uguale ad uno a 33 milioni di barili al giorno",

ha commentato David Hufton, amministratore delegato di PVM Group a Londra, riferendosi alle stime della società sui livelli di produzione totale OPEC.

"Questo spinge il processo di riequilibrio indietro di almeno un anno".

Arabia Saudita e l’Iran, la cui rivalità politica ha ostacolato i negoziati precedenti, insieme producono circa 1 milione di barili al giorno in più rispetto a dicembre - quando originariamente è stato proposto il piano di congelamento.

Con la prosecuzione dell’eccesso di offerta, il prezzo del petrolio ha lottato per superare quota 50 dollari.

I 16 paesi membri dell’OPEC, che insieme rappresentano circa la metà produzione di petrolio del mondo, si sono già riuniti il 17 aprile, ma i colloqui si sono interrotti a causa della richiesta dell’ultimo minuto dell’Arabia Saudita di far partecipare obbligatoriamente anche l’Iran.

L’Iran ha rifiutato di partecipare alla riunione di Doha non volendo prendere in considerazione porre dei limiti sulla sua produzione, ancora impegnata a recuperare dalle fine delle sanzioni interazionale di inizio anno.

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