Il cambio Euro/Dollaro ha certamente ben accolto la notizia di un mancato tapering da parte della Federal Reserve e, proprio per questo, la scorsa settimana ha fatto un balzo enorme verso range superiori. Ora l’attenzione si sposta sull’Europa e sull’esito delle elezioni in Germania, il cambio sarà in grado di mantenere il suo status attuale? Vediamo quali saranno i market mover e le previsioni per questa settimana.
Cambio Euro/Dollaro: gli appuntamenti di questa settimana
Gli appuntamenti con i market mover di impatto sul cambio Euro/Dollaro saranno diversi questa settimana, dagli sviluppi elettorali in Germania ai dati sulle imprese nell’Eurozona, passando per l’indice IFO e l’appuntamento con Draghi.
Oggi, lunedì 23 settembre, Mario Draghi prenderà parola a Bruxelles per un incontro della Commissione per gli Affari Monetari ed Economici. Come sempre le parole di Draghi potrebbero causare volatilità sui mercati, specie per i termini con i quali Draghi potrebbe parlare della crescita economica. Il numero uno della BCE tornerà poi ad intervenire il prossimo venerdì, durante un incontro all’Università Bocconi di Milano.
Sempre nella mattinata di oggi avremo la pubblicazione dei dati PMI dall’Eurozona in relazione all’andamento del settore dei servizi in Germania, Francia e zona Euro. Dalle ultime letture è uscito un quadro in leggero miglioramento, i dati continueranno ad indicare una potenziale crescita?
Martedì sarà pubblicato l’indice Ifo dalla Grmania che nel mese di agosto è avanzato fino a 107.5 punti, in netto rialzo rispetto al precedente 106.2. Visto che l’attività economica tedesca sembra sulla via del miglioramento, un nuovo incremento è atteso per un valore pari a 108.4.
Giovedì, dagli Stati Uniti avremo i dati dal mercato del lavoro con le richieste per i sussidi di disoccupazione, i dati sull’immobiliare (vendite pendenti) e, infine, sarà rilasciata la versione finale del dato sul Pil relativo al secondo trimestre e per il quale è attesa una lettura in aumento al 2.7% rispetto al 2.5% registrato nella versione precedente.
Quella che inizia oggi sarà una settimana particolarmente importante. Sino ad oggi, le vicende economiche e politiche della zona Euro sono state messe da parte dai mercati, concentrati sulla questione Tapering della Federal Reserve. Ora che le elezioni in Germania si sono concluse e la Fed ha deluso le aspettative dei pro-tapering, gli investitori torneranno a puntare lo sguardo sull’Eurozona.
Cambio Euro/Dollaro: alcune considerazioni tecniche
La scorsa settimana è iniziata con un gap-up dovuto alla diffusione della notizia delle dimissioni di Larry Summers dalla Fed. La linea 1.3325 che segnava il gap-up in questione è diventata in breve tempo linea di supporto per il cambio che nel corso della settimana ha raggiunto vette ben più alte prima di stabilizzarsi al di sopra della linea 1.35.
Il rialzo dell’Euro/Dollaro può continuare?
Il sentiment sul cambio potrebbe volgere al neutrale in questo momento, ma partendo dalla linea 1.35 possiamo individuare:
- 1.3570 è stato swing e in questo momento è la prima vera resistenza che il cambio può incontrare;
- 1.3650 ha temporaneamente frenato il cambio prima della linea 1.3710 che è stato il massimo del 2013 e che vista dai livelli attuali potrebbe sembrare non troppo distante.
Guardando ancora più in alto troviamo: 1.38; 1.3870; 1.3940 e, infine, 1.40.
Previsioni: cosa ci dice il sentiment?
Se sul fronte statunitense continua la vicenda del tapering (prima era "Septaper" da avviare il mese di settembre, oggi è "Ottaper" pronto per il mese di ottobre), d’altra parte è innegabile che tale speculazione stia portando il dollaro al ribasso su più fronti.
Contemporaneamente, però, l’economia dell’Eurozona continua ancora particolarmente fragile. Ora che l’attenzione sulla Federal Reserve si è (almeno parzialmente) spenta, i riflettori torneranno ad accendersi sull’Eurozona; su un’economia ancora troppo debole e sulle inevitabili questioni politiche ed economiche che questa si porta dietro. Ora, a determinare le sorti dell’Euro e dell’Eurozona ci penseranno i risvolti elezioni in Germania. Possiamo dire che al momento il sentiment sul cambio Euro/Dollaro sia piuttosto "neutrale"?
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