Presto l’Europa sarà povera. Scenari sul 2025 da Oxfam

Federica Agostini

12/09/2013

Presto l’Europa sarà povera. Scenari sul 2025 da Oxfam

Nel 2025, l’Europa sarà un continente definitivamente povero. La recessione e le misure di austerità imposte per sconfiggere la crisi economica porteranno i cittadini sul lastrico e, secondo le stime pubblicate oggi, in Europa almeno una persona su tre vivrà in condizioni di povertà.

Secondo le stime pubblicate oggi da Oxfam, i nuovi poveri saranno 25 milioni, portando così il totale a 146 milioni, ovvero circa un terzo dell’intera popolazione Europea. Una volta raggiunta questa degradazione sociale ed economica, stima l’organizzazione, ci vorranno almeno altri 25 anni per recuperare gli standard di vita che conoscevamo 5 anni fa.

Oxfam, organizzazione umanitaria di respiro internazionale, indica l’austerity quale causa principale di questa situazione: le misure adottate sino ad oggi sono state un fallimento e, anziché promuovere la crescita, hanno fatto aumentare le disuguaglianze sociali, bloccando la crescita economica.

Ma cosa significa "povero"? Secondo la definizione fornita dalla stessa Unione Europea, le persone vivono in povertà se le risorse a disposizione e gli introiti sono così inadeguati che causano una serie di problemi a catena: disoccupazione, basso reddito, difficoltà abitative e barriere all’apprendimento, la cultura e lo sport. La conseguenza è che chi si trova in questa condizione finisce con l’essere marginalizzato, isolandosi dagli affetti e faticando per soddisfare i bisogni primari.

Ma l’Europa sta migliorando, quindi il problema non si pone. Sbagliato

Anche se i dati economici di alcune regioni stanno migliorando, il tasso di disoccupazione continua ad essere il Problema, con la lettera maiuscola.

Questi sono i dati sulla disoccupazione in Europa secondo la fonte della Commissione Europea e per l’Eurozona siamo al 12.1%.

Ma il peggio arriva quando si guardano ai dati sulla disoccupazione giovanile che in Europa si attesta ad una media del 24% e che peggiora andando a guardare i singoli paesi (in Italia siamo al 39.5%).

La ricerca Oxafam non compare a caso il giorno in cui i ministri delle finanze dell’Unione Europea si incontrano per discutere l’unione bancaria e l’outlook economico per il blocco delle 28 nazioni. È ormai ora che i leader politici di tutto il mondo rivedano il proprio approccio alle tematiche dell’austerity che ci sta portando alla rovina.

Chi gode dell’austerity?

Le uniche persone che hanno tratto benefici dall’austerity sono quel 10% di persone più ricche che nel tempo hanno assistito ad un aumento dei profitti, parallelo al calo di quello delle classi meno abbienti, è questo quello che testimonia la ricerca Oxfam:

Il Regno Unito, la Grecia, l’Irlanda, l’Italia, il Portogallo e la Spagna, tutti paesi che stanno aggressivamente perseguendo le misure di austerity, presto rientreranno nella categoria dei paesi più iniqui del mondo, se i rispettivi leader non cambieranno le cose.

Quanto ancora dovremo aspettare perché ci sia un intervento mirato al cuore dei nostri problemi, e non semplici palliativi e tamponi temporanei?

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