Prestito vitalizio ipotecario: una possibilità per gli over 60 che ha suscitato l’interesse di molti. Ma come funziona, e quali sono davvero i lati positivi e negativi di questo tipo di transazione? Ecco, in breve, una lista di pro e di contro.
Prestito vitalizio ipotecario per gli over 60: una buona opportunità per ottenere facilmente soldi in prestito o un’insopportabile gabola che ricade sui propri eredi? Sono questi i dubbi più frequenti per i tanti interessati a questo tipo di transazione, ma timorosi degli effetti negativi che potrebbero scatenarsi solo a cose fatte.
Che cos’è il prestito vitalizio ipotecario
Di fatto, il cosiddetto prestito vitalizio ipotecario non è una novità degli ultimissimi tempi: esiste fin dal 2005 e veniva già offerto dal Monte dei Paschi di Siena attraverso l’apposita formula Prestisenior. Un prodotto che, però, non ha avuto molto successo ma che è tornato alla ribalta grazie all’iter parlamentare di uno specifico disegno di legge in materia; da poco approvato alla Camera, passerà a breve al vaglio del Senato. Ma di cosa si tratta, esattamente? In parole povere, è una forma di finanziamento pensata per gli over 60 ai quali viene concesso di ipotecare la propria casa per ottenere denaro liquido da una banca. La somma in questione varia a seconda dell’età del richiedente: chi ha superato di poco la soglia dei 60 anni di solito può chiedere tra il 15 e il 20 per cento del valore dell’immobile; chi è più vicino ai 90 può sperare di ottenere anche il 50 per cento. Potrebbe non sembrare un’idea particolarmente rivoluzionaria, ma così facendo si agevola una categoria che difficilmente riesce ad accedere al credito bancario (proprio in virtù dell’età), offrendo anche alcune agevolazioni degne di nota.
Infatti, la proposta legislativa esenta questo tipo di prestito da imposte di bollo, di registro e catastali e, soprattutto, fin quando il debitore resta in vita non dovrà restituire neanche un centesimo all’istituto di credito. Ovviamente, però, il debito ricadrà inevitabilmente sugli eredi, ulteriormente aggravato da interessi decisamente consistenti, in genere superiori al 7 per cento ogni 12 mesi.
Quali pro e contro?
Insomma, tirando le somme il vantaggio più evidente è dell’anziano che accetta di stipulare questo tipo di prestito, ottenendo del denaro che non sarà costretto a restituire finché vive. Tutta un’altra faccenda, invece, è quella legata ai suoi eredi (legittimi o designati) che si ritroveranno a far fronte a un debito i cui interessi sono superiori a quelli di un normale mutuo sulla casa. Si stima, infatti, che in appena un decennio di prestito vitalizio ipotecario la somma dovuta alla banca possa aumentare fino a raddoppiare.
Come estinguere il prestito vitalizio ipotecario?
In ogni caso, l’erede che si trovasse a far fronte a un prestito vitalizio ipotecario stipulato ha di fronte a sé tre strade per estinguerlo:
- il rimborso diretto;
- 12 mesi di tempo per rivendere l’immobile e saldare quanto dovuto;
- cessione dell’immobile alla banca, che provvederà a metterlo sul mercato: se incasserà una somma superiore all’importo del debito corrisponderà agli eredi la differenza, se invece il prezzo di vendita sarà inferiore non potrà comunque pretendere alcuna somma aggiuntiva.
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