Poste e Enav: il Governo da il via libera alla privatizzazione

Simone Casavecchia

19 Maggio 2014 - 09:51

Previste forme di incentivazione e quote riservate per dipendenti e correntisti. Ancora possibile l’avvio delle operazioni in autunno

Poste e Enav: il Governo da il via libera alla privatizzazione

Approvati lo scorso Venerdì 16 Aprile, dal Consiglio dei Ministri, i decreti che avviano l’iter di privatizzazione di quote consistenti di Poste Italiane e Enav, le società pubbliche attualmente sotto il totale controllo dello Stato Italiano.

Per quanto riguarda Poste Italiane verrà messo sul mercato il 40% delle quote societarie mentre, per Enav sarà ceduto il 49% della società. L’obiettivo dichiarato di questa manovra è quello di ottenere dalle due operazioni di dismissione, introiti pari a 5,8 miliardi di euro necessari per il risanamento di un debito pubblico che, anche in base agli ultimi dati, non accenna a diminuire.

La manovra di privatizzazione di Poste Italiane e Enav dovrebbe servire, da un lato a rispettare le indicazioni della Commissione Europea, circa il debito pubblico italiano, attestatosi 2120 miliardi di euro, con un massimo storico che corrisponde al 134,9 del PIL e dall’altro lato a rispettare i calcoli del Documento di Economia e Finanza, presentato nello scorso Marzo, dove è stato previsto che, dal 2014 al 2017, le privatizzazioni di società pubbliche controllate, dovranno contribuire alla crescita del PIL.

Anche se non sono stati fissati tempi certi, le privatizzazioni potrebbero essere avviate già in autunno e potrebbero essere strutturate in più fasi, al fine di aumentare i guadagni per lo Stato attraverso il frazionamento dei collocamenti. L’offerta pubblica di azioni delle due controllate statali sarà rivolta a investitori istituzionali e ai privati, ivi compresi i dipendenti delle stesse società.

Per quanto riguarda i due Decreti del Presidente del Consiglio dei Ministri, approvati lo scorso Venerdì, sono presenti numerose novità riguardo alla sorte di entrambe le società. Per Poste Italiane, infatti, sono state stabilite forme di incentivazione per i dipendenti del gruppo: ad essi sono state riservate quote dell’offerta che potranno essere acquistate a un prezzo di favore e potranno essere pagate anche con speciali forme di finanziamento. Altre forme di incentivazione sono state previste anche per i titolari di conti correnti postali.

Per quanto concerne invece Enav, oltre alle forme di incentivazione di cui i dipendenti potranno godere, è stata messa in cantiere la possibilità di attuare un’offerta pubblica di vendita, per le quote già esistenti e procedure di trattativa diretta, finalizzate a evitare i rischi di conflitto di interesse. Nel caso di Enav, tuttavia, la strada maestra da seguire, sarà comunque l’offerta pubblica.

Oltre a Poste Italiane ed Enav, si attendono ora le prossime mosse del governo riguardo a tutte le altre società, di cui lo Stato Italiano, o la Cassa Depositi e Prestiti per suo conto, detengono quote e partecipazioni. Si tratta delle aziende menzionate nel Def, di cui è stata già prevista la cessione di quote, come Eni e STMicroelectonics e, per le controllate da CdP: Sace, Fincantieri, Cdp Reti, e TAG (Trans Austria Gastleitung GmbH).

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