Pos per i professionisti, a breve scatta l’obbligo ma non si prevedono sanzioni

Manuela Margilio

29 Maggio 2014 - 20:57

Previsto al 30 giugno il termine per l’obbligo di accettare il pagamento delle prestazioni professionali tramite bancomat o altri mezzi di pagamento elettronico. Ancora aspra la polemica

Pos per i professionisti, a breve scatta l’obbligo ma non si prevedono sanzioni

Tra poco più di un mese studi professionali e imprese commerciali dovranno dotarsi di apposite apparecchiature e sistemi per poter accettare il pagamento con mezzi elettronici

L’obbligo coinvolge professionisti, artigiani e commercianti senza deroghe o limiti di esclusione e riguarda esclusivamente i pagamenti sopra i 30 euro.
L’ obiettivo è quello di ridurre l’uso del contante e consentire la tracciabilità dei pagamenti, al fine di costituire un valido strumento contro l’evasione fiscale.

ll dibattito molto acceso e le diverse opinioni contrapposte hanno visto coinvolte molte categorie professionali: innanzitutto gli architetti che si sono mossi presentando un ricorso al Tar poi respinto; il decreto Milleproroghe impugnato sembra infatti rispettare i limiti e i criteri direttivi.

Di recente anche gli avvocati e i consulenti del lavoro hanno fatto sentire la loro voce.
E’ intervenuto infatti il Consiglio nazionale forense a giudizio del quale si tratta di una pratica molto criticata in quanto comporta degli notevoli esborsi necessari per poter predisporre le apparecchiature.
Secondo le considerazioni espresse nella circolare n. 10-C-2014, firmata dal presidente del Cnf Guido Alpa, si evidenzia che, in realtà, nessun obbligo di dotazione del Pos negli uffici degli avvocati è stato sancito. La previsione normativa riflette chiari intendimenti di semplificazione e non stabilisce affatto che tutti i professionisti debbano dotarsi di POS, né che tutti i pagamenti indirizzati agli avvocati devono essere effettuati in questo modo, ma solo che, il professionista sia tenuto ad accettare tale forma di pagamento qualora il cliente voglia pagare con una carta di debito. La volontà della parti del contratto d’opera professionale resta ancora il riferimento principale per la individuazione delle forme di pagamento e dunque i clienti che vogliano effettuare i pagamenti tramite assegno o bonifico bancario potranno continuare a farlo.
Viene inoltre evidenziato che nessuna sanzione è stata prevista per coloro che non ottemperino al suddetto obbligo. Il soggetto che non si adegua al dettato legislativo non rischia alcuna sanzione, se non nell’ipotesi in cui il comportamento posto in essere configuri una violazione degli obblighi sanciti dal Testo unico antiriciclaggio (ovvero i pagamenti in contanti sopra la soglia delle mille euro).

Secondo i Consulenti del lavoro, in particolare la Fondazione Studi gli obiettivi di combattere l’evasione sono realizzabili anche tramite l’utilizzo del bonifico elettronico. Il bonifico bancario costa meno del pagamento tramite pos e garantisce ugualmente la tracciabilità del pagamento. Si tratta di una procedura, a dire dei professionisti che comporta solo costi di installazione e gestione, a loro carico, con contestuali arricchimenti a vantaggio delle banche.

Viste le accese discussioni ancora in corso si auspica un nuovo intervento chiarificatore da parte del legislatore prima dell’entrata in vigore della disposizione.

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