Crisi senza fine per il gruppo PSA Peugeot Citroën: i risultati emersi dal bilancio 2012 hanno comunicato di fatto perdite record da 5,01 miliardi di euro, contro l’utile di 588 milioni di euro con cui si era chiuso il bilancio 2011. In base a quanto riporta il Wall Street Journal, i motivi principali che hanno determinato risultati così negativi per il colosso francese, sarebbero da addursi a una mancata forza competitiva del gruppo oltre che, inevitabilmente, alla crisi dell’auto in Europa.
Quali piani per il futuro?
Nel 2012 PSA Peugeot Citroën ha venduto 2,82 milioni di unità, contro le 3,09 milioni di unità vendute nel 2011, risultato che ha peggiorato la quota di mercato del gruppo in Europa di ben 0,6 punti percentuali.
La carenza di domanda da parte dei due Paesi principali di riferimento, come Italia e Spagna, hanno contribuito ad affossare notevolmente il gruppo. La crisi sta devastando dunque un mercato che non riesce a risalire la china, né a guardare ai mercati emergenti, né a inventare nuove prospettive che risultino innovative e all’avanguardia.
Non sembra esserci fine a questa crisi, ma a quanto ha affermato l’ad di PSA Peugeot Citroën, Philippe Varin, i conti miglioreranno entro i prossimi 3 anni, grazie anche a un taglio di ben 11mila posti di lavoro in Francia, previsto nel 2014, vale a dire oltre il 10% della forza lavoro complessiva, a cui si aggiungerà la chiusura della fabbrica di Aulnay-sous-Bois e l’alleanza strategica con il gruppo General Motors.
Tra le altre "soluzioni" in programma si prevede anche un riposizionamento dei propri marchi, come afferma il direttore finanziario di PSA, Jean-Baptiste de Chantillon: "Peugeot avrà una gamma dedicata maggiormente al top del mercato, mentre Citroën sarà suddivisa in due linee: DS e C".
Si allontana dunque la "minaccia" della nazionalizzazione: il Ministro delle Finanze Pierre Moscovici ha chiaramente affermato come il gruppo sia così forte da avere i mezzi necessari per risolvere da solo la situazione. Tuttavia in molti scommettono che la credibilità di questa affermazione sarà, a breve, messa a dura prova.
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