Perché a Venezia c’è l’acqua alta

Fiammetta Rubini

13 Novembre 2019 - 10:35

Nei mesi autunnali Venezia finisce sotto l’acqua, e l’ultima inondazione è la peggiore degli ultimi 50 anni. Scopriamo perché Venezia si allaga durante l’alta marea e come la città affronta il problema.

Perché a Venezia c’è l’acqua alta

Le immagini shock di Venezia sotto l’acqua stanno facendo il giro del mondo. La Laguna in queste ultime ore è stata colpita dalla più alta mareggiata in oltre 50 anni, con l’acqua che ha raggiunto 1,87 m di altezza.

Il bollettino è pesante: due morti e diversi danni di grande entità, dalle imbarcazioni scaraventate ovunque, agli incendi scoppiati alle centraline inondate dall’acqua, fino ai danni mosaici e alle colonne all’interno della Basilica di San Marco, trasformata in una piscina.

L’acqua alta a Venezia non è certo una novità, anzi, ma l’allarme lanciato dagli studiosi sul destino della città (“Venezia non esisterà più nel 2100, sommersa come Atlantide”) e sulle conseguenze dei cambiamenti climatici hanno portato a una maggiore consapevolezza sulla necessità di risolvere il problema. Dal 2003 il progetto del Mose, che consiste nella costruzione di cancelli galleggianti per proteggere Venezia durante l’alta marea, è fermo colpito da scandali su costi, tangenti e ritardi.

Perché c’è l’acqua alta a Venezia

Venezia è la più grande laguna del Mediterraneo, composta da 118 isole separate che si trovano all’interno della Laguna Veneta.

Il fenomeno dell’acqua alta a Venezia si verifica in occasione di picchi di maree eccezionali nel mar Adriatico settentrionale. L’acqua raggiunge il massimo livello nella laguna veneta, provocando i danni maggiori a Venezia e Chioggia, ma sono frequenti allagamenti (anche se in misura minore) anche a Grado e a Trieste.

I motivi dell’acqua alta a Venezia sono diversi: le maree astronomiche rafforzate dai venti stagionali (prevalentemente lo scirocco e la bora) che ostacolano il normale deflusso delle acque verso il mare; la forma e la posizione particolari della laguna veneziana; l’impatto del cambiamento climatico e l’innalzamento del livello del mare.

Quando i venti caldi e umidi del Nord Africa si allineano con l’attrazione gravitazionale della luna, l’acqua viene spinta dal mar Adriatico, su cui affaccia, nella Laguna. Quest’acqua filtra sull’isola principale e causa alluvione, o la cosiddetta acqua alta a Venezia.

Inoltre Venezia affonda perché la città è seduta su basi deboli, ossia placche tettoniche mobili per cui Venezia si inclina verso est. Alcuni studiosi hanno misurato che in media Venezia affonda di circa due millimetri all’anno.

Acqua alta a Venezia: contromisure e soluzioni

Le maree eccezionalmente alte a Venezia si verificano in media una volta ogni quattro anni, ma Venezia si allaga in maniera minore circa 4 volte l’anno e di solito nei mesi autunnali e invernali. Di solito le inondazioni colpiscono solo il 10% del suolo veneziano, coprendo principalmente il centro storico e Piazza San Marco, ma in alcuni casi l’acqua può essere così alta da superare il metro e mezzo di altezza e creare seri problemi e danni.

L’acqua alta a Venezia può sembrare scoraggiante e problematica per turisti e chi la vede da fuori, ma la città e i suoi abitanti hanno imparato molto bene ad adattarsi agli ostacoli meteorologici. Sono state implementate delle passerelle sopraelevate così da permettere alla gente del posto e ai turisti di evitare di camminare in un lago; i negozi e i ristoranti si sono muniti di sbarre antialluvione alle finestre come precauzioni aggiuntive.

Dopo l’inondazione record del 1966, le autorità decisero di prendere provvedimenti per proteggere Venezia dall’acqua alta. La città ha istituito il Centro di monitoraggio e previsione delle maree, per analizzare i dati, monitorare le fluttuazioni e prevedere le alte maree, che ha anche il compito di tenere costantemente informata la popolazione.

Ci sono voluti diversi anni per concordare la progettazione dell’opera del Mose, la cui costruzione è iniziata nel 2003 su una serie di barriere mobili che si trovano in fondo al mare e che chiudono le insenature della laguna durante l’alta marea. Il progetto mantiene l’ecologia e l’idrologia della laguna e secondo i più si tratta della soluzione più efficace al problema dell’acqua alta. Ma finora il Piccolo Mose non è bastato: tempi infiniti e blocchi dei lavori hanno impedito di completare l’opera e ad oggi Venezia e il suo patrimonio artistico culturale non sono ancora impermeabili alla minaccia delle alluvioni.

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